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Tennis, nessun padrone sulla terra rossa: tanta incertezza per il Roland Garros 2024

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Sinner / IPA Sport

L’incertezza regna sovrana. La stagione sulla terra rossa del tennis mondiale prosegue e la caratteristica principale è l’assenza di un dominatore sul mattone tritato. In passato Rafa Nadal aveva preso lo scettro e pochissimi erano stati in grado di strapparglielo, mentre ora come ora non si sa chi possa essere il vero favorito per il Roland Garros 2024.

Nadal è ancora presente nel circuito, ma la sua è chiaramente una versione lontana dal suo “Prime”, quando l’abbinamento sul rosso faceva tremare i polsi al suo avversario. Il giocatore che potrebbe raccogliere il testimone del maiorchino si pensava sarebbe stato Carlos Alcaraz, ma i guai fisici che stanno caratterizzando le ultime settimane del funambolo di Murcia alimentano dei dubbi. Le criticità all’avambraccio gli hanno impedito di giocare a Montecarlo e a Barcellona e non si conosce esattamente il suo stato in vista del Masters1000 di Madrid.

Parlando di Novak Djokovic, il n.1 del mondo sta vivendo una stagione diversa dalle altre, vista la mancanza di titoli. I 37 anni sono sempre più prossimi e il suo avvicinamento allo Slam parigino, da campione dell’edizione passata, presenta dei punti di domanda sul suo rendimento. La rinuncia a Madrid si lega a questo discorso. Difficile prevedere il futuro, ma è chiaro che per lui il tempo che passa è sempre più un avversario difficile da battere.

In questo contesto, Jannik Sinner deve adattarsi a una superficie che gli è meno favorevole di altre. L’altoatesino ha dimostrato di saperci fare a Montecarlo e, non fosse stata per quella clamorosa svista in semifinale contro Stefanos Tsitsipas, avrebbe avuto buone possibilità per far suo il torneo monegasco e dare seguito a una stagione che, alla prova dei fatti, l’ha visto sconfitto solo in due circostanze e gli ha regalato uno Slam, un titolo 1000 e un 500. A Madrid, vista l’assenza di Djokovic, Sinner potrebbe avere la chance di avvicinarsi al n.1 del mondo, ma le sue priorità sono Roma e Parigi. Se Jannik dovesse riuscire a trasferire quei grandi miglioramenti che si sono visti sul duro, allora sarà da tenere in considerazione anche per il Major francese.

Alle spalle dei citati, ci sono gli specialisti, come Tsitsipas (vittorioso nel Principato) e il norvegese Casper Ruud (a segno a Barcellona), ma anche sul loro conto ci sono delle perplessità relativamente ad alcuni aspetti del proprio gioco e alla capacità di porre il sigillo in un Major, cosa che non è mai riuscita. C’è poi l’incognita Daniil Medvedev, ma sappiamo quanto il russo, al di là dell’exploit dell’anno scorso a Roma, faccia fatica sulla terra. In questo percorso, il danese Holger Rune ha dimostrato di accendersi e di spegnersi molto velocemente.

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