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Volley, abbondanza di schiacciatori per l’Italia: che differenza rispetto a 5 anni fa. Ballottaggio Gardini-Recine?

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Recine/Fivb

Scatta in questi giorni l’avventura dell’Italia di Ferdinando De Giorgi che, a meno di sorprese inimmaginabili, dovrebbe concludersi con il torneo olimpico. Alla vigilia di quello che doveva essere Tokyo 2020 in casa azzurra le preoccupazioni erano tutte rivolte all’assenza di martelli ricevitori con un pressing non indifferente su Osmany Juantorena per convincerlo a restare in azzurro nonostante la volontà di lasciare la Nazionale per restare con la famiglia.

La preghiera diede gli esiti sperati e tutti sanno come andò a finire, con una uscita di scena dolorosa per gli azzurri nei quarti di finale a Tokyo, con l’avvicendamento in panchina, l’arrivo di De Giorgi, il lancio di un manipolo di giovani che da promesse divennero nel giro di un anno campioni d’Europa e del Mondo e ora puntano a quello che da sempre è stato il sogno proibito dell’Italia pallavolista, l’oro a Cinque Cerchi.

Quello del martello ricevitore adesso è un problema, ma di abbondanza perché negli ultimi anni sono davvero tanti (per quelli che sono gli standard abituali) gli italiani che si sono messi in mostra in questo ruolo in Superlega e anche in Nazionale e dunque servirà fare delle scelte anche dolorose quando si dovrà decidere chi portare a Parigi.

Tre posti sembrano già assegnati, due ai titolari indiscussi reduci da una stagione di altissimo spessore con Trento ma conclusa nel peggiore dei modi in Italia (con la doppia sconfitta in semifinale e nella semifinale per il terzo posto, in attesa della finale di Champions), Daniele Lavia e Alessandro Michieletto e uno a Tommaso Rinaldi che, pur avendo disputato una stagione a corrente alternata, ha conquistato sul campo i gradi di prima riserva e difficilmente De Giorgi metterà in discussione la sua presenza in azzurro.

Da scegliere il quarto schiacciatore tra una rosa di nomi estremamente interessanti, tutti giocatori con caratteristiche diverse l’uno dall’altro: starà al tecnico azzurro fare le valutazioni di cosa dovrà dare alla sua squadra. Il lotto dei nomi è altisonante, alcuni arrivano da una stagione da titolari, altri da riserve ma questa potrebbe non essere una discriminante perché De Giorgi potrebbe affidarsi magari a chi in diverse occasioni è stato chiamato ad entrare in campo per provare a cambiare una partita o a sbloccare una situazione piuttosto che chi è sempre rimasto in campo, perché il ruolo del quarto schiacciatore in nazionale potrebbe essere anche solo quello di essere chiamati in causa per una partita cercando di fare la differenza. Mattia Bottolo (Civitanova), Davide Gardini (Padova), Giulio Magalini (Trento), Luca Porro (Padova), Francesco Recine (Piacenza), Francesco Sani (Verona) sono i candidati al ruolo di quarto schiacciatore.

Possibile che la rosa dei candidati si restringa a tre con Porro, Magalini e Sani che potrebbero essere chiamati magari nell’ultima settimana della Nations League se la situazione qualificazione ai Giochi sarà già sistemata. Sono alte le probabilità che a giocarsi il posto di quarto attaccante ricevitore, dunque, siano Recine, Gardini e Bottolo, tutti e tre con qualità per poter spingere De Giorgi a chiamarli.

Mattia Bottolo è un giocatore che può dare molto in battuta e in attacco, un po’ meno nei fondamentali di seconda linea, Francesco Recine è un giocatore di alto spessore in seconda linea (difesa e ricezione) ma temibile anche in attacco che non ha nella battuta il suo punto di forza principale. Davide Gardini è dei tre forse il più completo. Nel primo anno di Superlega a Padova ha disputato un buonissimo campionato, tra l’altro in crescendo con numeri molto interessanti in tutti i fondamentali. Non è forse l’uomo in grado di cambiare le partite ma quando ad affidabilità è una certezza.

Vedremo le prime indicazioni dopo il collegiale, dopo la finale di Champions e nelle prime convocazioni in vista della Nations League ma per ora godiamoci una batteria di schiacciatori da fare invidia alle altre potenze del volley mondiale, molti dei quali giovani e con ampi margini di miglioramento e non è finita qui!

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