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Pallavolo
Volley, la legge del più forte in Superlega! Perugia campione al termine della stagione perfetta
Era solo questione di tempo, di mettere tutti i tasselli al loro posto che non sempre è facile anche se si hanno a disposizione campioni straordinari. A Perugia non sempre tutto ha funzionato a dovere, a volte la delusione ha preso il sopravvento, perchè sono arrivate sconfitte inattese e brucianti, come quella dello scorso anno con Milano o quelle della stagione precedente con Trento in Champions e con Civitanova nella finale scudetto.
Prima o poi, con quegli investimenti, con quella dedizione, con quell’entusiasmo, la stagione perfetta doveva arrivare ed è arrivata, nell’anno senza troppi proclami, con quello che nelle ultime stagioni è stato il faro degli umbri, Wilfredo Leon, costretto ai margini da un fisico usurato e con il suo addio già pronunciato da mesi, ma capace di mettere il sigillo nella giornata più bella, quella in cui ha potuto sollevare la coppa più attesa, quella dello scudetto italiano.
Prima o poi questo scudetto a Perugia doveva vincerlo anche lui, Simone Giannelli, che attendeva da nove anno di apporsi sulla maglietta il triangolino tricolore, che finora sulla maglietta di Perugia si era apposto solo Massimo Colaci tra i protagonisti di questa stagione. Chi, invece, non si stanca di vincere è Angelo Lorenzetti: quattro scudetti con quattro squadre diverse, un record difficilmente avvicinabile e battibile, almeno nel breve tempo. Il migliore degli allenatori in attività, il sunto perfetto di strategia e umanità, di rispetto delle regole e di estro: ha portato Perugia là dove qualcuno pensava non potesse arrivare.
Rispetto alle stagioni precedenti, il tecnico umbro è riuscito a fare arrivare la sua formazione al top nei momenti decisivi della stagione: squadra costruita per vincere tutto e che ha rispettato le aspettative, forte di una solidità e di una continuità che erano mancate nelle ultime stagioni, soprattutto nei momenti decisivi, momenti in cui le aspettative venivano regolarmente disattese. Negatività spazzata via con quattro finali perfette e con una marcia di avvicinamento alla finale scudetto con qualche macchia ma pressochè travolgente.
Poche squadre avrebbero potuto tener testa a questa Monza: non ci erano riuscite le due finaliste dello scorso anno, Civitanova prima e Trento poi. Ce l’ha fatta Perugia che in ogni partita vinta ha trovato la chiave giusta per scardinare la porta brianzola: una volta il servizio, l’altra il muro, una volta Plotnytskyi, una volta Ben Tara, una volta Leon, la panchina “profonda” da dove uscivano campioni del calibro di Leon, Herrera o Solè, in grado di giocare titolari inamovibili in tutte le altre squadre di Superlega e che si sono rivelati decisivi nei play-off.
Ha vinto la più forte, su questo nessuno può avere dubbi e l’impressione è che, nonostante gli addii (doloroso ma inevitabile quello di Leon), Perugia abbia aperto un ciclo e che sia solo all’inizio del suo cammino travolgente. Ai posteri l’ardua sentenza: la certezza è che chiunque il prossimo anno faccia qualche pensierino sulla Champions League, dovrà fare i conti con gli umbri e con Lorenzetti che sembra proprio aver trovato il posto giusto per poter infrangere il suo tabu continentale.