Tennis
Andy Roddick scettico sulle possibilità di Novak Djokovic al Roland Garros: “Sta vivendo un momento molto strano”
Il conto alla rovescia che porterà giocatrici e giocatori del massimo circuito internazionale del tennis al Roland Garros procede. Manca poco più di una settimana all’inizio del torneo di Parigi e, mai come in questa stagione, le incognite sono molte. L’andamento dei tornei sulla terra sta avendo un’alternanza di prestazioni imprevedibile e in questo contesto decifrare lo stato di forma del n.1 del mondo, Novak Djokovic, non è facile.
L’asso serbo si presenta ai nastri di partenza dello Slam francese con il desiderio di replicare il successo dell’anno passato, ma finora in questo 2024 le soddisfazioni sono state poche. Contrariamente a quanto aveva abituato, Nole non ha vinto alcun titolo e l’ultima sconfitta a Roma per mano del cileno Alejandro Tabilo, nel terzo turno, ha fatto non poco rumore.
Una battuta d’arresto che ha alimentato dubbi e perplessità sul livello di gioco che Djokovic sarà in grado di esprimere nel Major transalpino. Ne ha parlato nel suo podcast, l’ex n.1 del ranking Andy Roddick. L’americano è stato molto chiaro nell’esprimere i suoi concetti: “È un momento molto strano, non sono uno di quelli che si lasciano prendere la mano da un dato risultato, ma negli ultimi sei mesi abbiamo visto Djokovic perdere più volte da Jannik Sinner ed essere sconfitto anche da Alex De Minaur nella United Cup e da Luca Nardi a Indian Wells, il che è abbastanza strano considerando che è arrivato dopo diversi giorni di preparazione“.
“È vero che a Montecarlo è arrivato in semifinale, ma il ko contro Casper Ruud ha destato sensazione perché al cospetto di un giocatore contro cui non aveva mai perso una partita. La cosa più preoccupante è stato vederlo in difficoltà come condizione fisica e negli spostamenti. Anche il modo in cui ha perso a Roma contro Tabilo non è da Novak Djokovic“, ha sottolineato Roddick.
E quindi in vista di Parigi: “Sinceramente sarei sorpreso di vederlo tornare improvvisamente ai suoi massimi livelli. Non mi convince la sua forma e ho dei dubbi sull’effettiva crescita di condizione. Ci ha abituato a elevare il suo tennis partita dopo partita, ma fatico a pensare di poter vedere a Parigi un Nole con le punte più alte del proprio gioco“.