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Asia D’Amato fermata dal destino: “Ho sentito ‘stack’ al ginocchio. Non penso a Los Angeles 2028”

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Asia D'Amato
Asia D'Amato / IPA Agency

Asia D’Amato, ginnasta delle Fiamme Oro e della Nazionale, si è infortunata ai recenti Europei di Rimini, e per questo motivo è stata costretta a dire addio alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’azzurra ha concesso un’intervista ad OA Sport, in cui ha parlato dell’incidente occorsole nella rassegna continentale e delle possibilità dell’Italia ai Giochi.

Come stai? Com’è andata l’operazione? Conosci già i tempi di recupero?
Sicuramente è un periodo abbastanza tosto per me, perché ritrovarmi di nuovo con un infortunio importante come il ginocchio a tre mesi dalle Olimpiadi è veramente difficile. L’operazione non l’ho ancora fatta. La farò il 7 giugno. E per i tempi di recupero credo siano come l’altra volta, se non un pochino di più, 8-9 mesi“.

Ti va di spiegarci cosa hai sentito al corpo libero in occasione dell’infortunio?
Nell’arrivare dall’ultima diagonale dal doppio salto raccolto mi è andato il ginocchio in torsione e ho sentito stack. Ed era lo stesso stack che avevo sentito l’anno scorso in finale alla Coppa del Mondo di volteggio. Da lì avevo capito subito che c’era qualcosa che non andava, perché non me lo sentivo molto stabile, infatti ho pensato subito che ci fosse qualcosa al legamento“.

Tre brutti infortuni in due anni ti hanno tolto due Mondiali e le Olimpiadi: cosa hanno di diverso tra loro, come sei riuscita a superare i primi due e come pensi di affrontare questo nuovo stop?
Sicuramente i Mondiali e le Olimpiadi sono entrambe gare importanti, ma le Olimpiadi si fanno ogni quattro anni e sono il sogno di ogni bambino/atleta. Il villaggio, le cerimonie e le gare sono una cosa completamente diversa e sono un’emozione troppo grande per poterla descrivere. Tutte le volte sono riuscita a superare gli infortuni perché sono sempre stata una ragazza abbastanza tosta, che non si arrende facilmente, e poi avevo una gran voglia di riscattarmi e togliermi tante altre soddisfazioni, ed ovviamente riuscire a tornare nella miglior forma possibile per guadagnarmi il posto in squadra per le Olimpiadi“.

Qual è il risultato a cui tieni di più? Meglio una medaglia individuale o con la squadra?
In realtà non c’è un risultato a cui tenga particolarmente di più, perché credo che ad ogni gara, sia nel bene che nel male, impari sempre qualcosa in più che ti dà delle consapevolezza e ti fa crescere. Sicuramente i risultati più belli per me sono stati gli Europei di Monaco, i Mondiali di Stoccarda e le Olimpiadi. In realtà le medaglie, sia individuali che a squadre, sono sempre soddisfazioni, ma gareggiare con la squadra a me piace tanto, perché comunque sono cresciuta insieme alle mie compagne e raggiungere medaglie importanti insieme a loro è ancora più bello“.

Ti aspetteremo il prossimo anno per iniziare il quadriennio verso le Olimpiadi 2028?
Quando rientrerò ancora non lo so, ora il mio obiettivo è cercare di sistemare il ginocchio e fare bene la riabilitazione, cercando di affrontare tutto giorno per giorno, per tornare a stare bene, fisicamente e non solo“.

Come sosterrai le tue compagne da casa? Dove potranno arrivare le azzurre a Parigi?
Le mie compagne le sosterrò come ho fatto le altre volte nelle quali purtroppo non ero con loro, cercando di essere il più presente possibile, anche se non fisicamente, con il cuore, per aiutarle il più possibile. Per quanto riguarda il risultato, preferisco non dire niente, perché sono scaramantica, ma possono fare veramente bene“.

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