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Basket, i migliori italiani della regular season 2024 di Serie A: Nico Mannion, un’annata da MVP

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Mannion / Credit: Ciamillo

Si è conclusa la stagione regolare in Serie A 2023-2024. I verdetti sono chiari: quarti di finale playoff con accoppiamenti Virtus Bologna-Tortona, Venezia-Reggio Emilia, Milano-Trento e Brescia-Pistoia, retrocesse Pesaro e Brindisi. Andiamo qui a verificare come si sono districati i giocatori italiani nel corso di quest’annata, non particolarmente facile se non altro per la prospettiva olimpica nel termine di luglio.

C’è un candidato serissimo non soltanto a essere MVP italiano della stagione, ma anche a esserlo in senso assoluto. Si tratta ovviamente di Nico Mannion, che dal suo arrivo a Varese ha fatto il possibile e l’impossibile per riuscire a tenere in linea di galleggiamento Varese. Ci è riuscito in parte, perché se da un lato ne ha evitato la retrocessione, dall’altro la generale poca consistenza del resto dei giocatori ha fatto sì che l’Openjobmetis abbia chiuso al 14° posto. Questo significa niente Coppe europee, perché la FIBA, per la partecipazione alla FIBA Europe Cup, prevede che non si debba scendere, nel caso italiano, sotto il 13°. Difficile capire quale sarà il futuro di Mannion adesso, ma una cosa è certa: le sue cifre di quest’anno. Andiamo a scoprire quelle più altisonanti nelle sue 18 partite in biancorosso: 21,6 di valutazione media, 20,3 punti a gara (primo assoluto), 6,6 assist (secondo), 6,2 falli subiti (primo), 91,2% in lunetta (terzo). Accanto a lui una giusta menzione va fatta di Davide Moretti, che si è ben distinto per essere il miglior italiano della stagione per percentuali da tre: 41,9% nelle 26 partite disputate a Masnago.

Il secondo italiano per valutazione è, di converso, qualcuno che la retrocessione della propria squadra non è riuscito a evitarla. Andrea Cinciarini, nelle 19 partite giocate a Pesaro, ha raggiunto alcune delle sue ormai usuali medie: 15,8 di valutazione, 5,4 rimbalzi, 6,4 asisst (terzo) e 1,9 palle recuperate (secondo). La sua buona stagione si unisce a quella, quasi del tutto finalmente senza guai fisici reali, giocata da Leonardo Totè. Per lui parecchia sostanza e una delle migliori percentuali della stagione (la sesta) per realizzazioni complessive, il 50,9% (con il 52,7%). Fin troppo evidente la crescita del classe 1997 di Negrar, che adesso sarà un pezzo abbastanza pregiato del mercato estivo.

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C’è poi da voltare lo sguardo e andare sulle big del campionato. Che non sono solo Milano e Virtus Bologna, vista la stagione di Brescia e Venezia. Partendo però dalle prime due citate, è inevitabile citare la solita stagione di grande solidità di Nicolò Melli. Dalle cifre lo si tende a vedere quasi poco (8,6 punti e 5,6 rimbalzi, con questo dato che comunque lo colloca decimo assoluto in A). Ha dimostrato ancora una volta di valere ogni singolo aggettivo che si spende per lui da quasi 15 anni, e sarà inevitabile vedere Gianmarco Pozzecco puntare sul suo nome in chiave Preolimpico. Accanto a lui, da rilevare la più che valida stagione di Stefano Tonut, che in un’annata non semplice per l’Olimpia ha saputo tenersi a galla in più di un’occasione.

Quanto alle V nere, i nomi che emergono inevitabili sono due. Uno è Marco Belinelli, che quando entra è semplicemente capace di cambiare in corso d’opera tutto quello che succede nel campo, a prescindere dalle percentuali da tre (anche elevate per la frequenza con cui tira da oltre l’arco, 41,2%). Per illustrare il concetto, si può ricorrere al plus/minus, il dato cioè che riporta quanto, con un giocatore in campo, una squadra abbia scavato un certo gap in punti. Ebbene, il Beli ha un dato di 6,8: tra gli italiani migliore ce l’ha solo Daniel Hackett (8,1). In questa classifica sono presenti anche Achille Polonara, cui va un encomio già solo per cos’ha dovuto vivere, e Alessandro Pajola, presente anche nei primi 20 assoluti per assist (3,8) e palle recuperate (1,1).

Da non sottovalutare neanche la stagione di Amedeo Della Valle. Forse meno altisonante in quest’anno rispetto ad altri, il principale terminale offensivo di Brescia ha comunque viaggiato da secondo miglior realizzatore dalla lunetta con il 91,9%. Rimane comunque un’annata da 13 punti di media, che certo non si butta via e ben si coordina, allo stato attuale delle cose, con il buon contributo di John Petrucelli, sesto assoluto peraltro nella classifica dei recuperi con 1,4 e 17° in quella del plus/minus con 5,2. Per Venezia, infine, ennesima buona annata per Amedeo Tessitori, che a questo livello ci sta e bene, ed è il miglior italiano per percentuale realizzativa da due (57,2%).

C’è un ulteriore italiano di particolare importanza da nominare, ed è Davide Denegri. Finalmente approdato in A, lo ha fatto con il piglio giusto e dando a Cremona un piglio davvero di quelli importanti. Lui, più ancora di Andrea Pecchia, è stato il terminale offensivo che ha dato tante speranze alla Vanoli, connotando fortemente in positivo una stagione che lo ha visto far splendere un talento offensivo da troppi anni “limitato” soltanto all’A2. E per lui anche una quasi infallibilità dalla lunetta: 92,9%.

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