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Biathlon. L’Italia comincia la preparazione al 2024-25 con una sola parola chiave, ovvero “Continuità”

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Lisa Vittozzi
Lisa Vittozzi - IPA Sport

La scorsa settimana, la Fisi ha annunciato la composizione delle squadre nazionali di biathlon per la stagione 2024-25. Si tratta di un mero pro-forma, in quanto il concetto stesso di “squadra nazionale” è ormai superato dall’evoluzione dei fatti. I gruppi di lavoro sono trasversali. L’occasione è comunque propizia per fare il punto della situazione.

La parola chiave è “Continuità”. Non ci sono stati ritiri di rilievo e lo staff tecnico è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla passata stagione. Gli unici dubbi riguardavano il proseguimento della carriera agonistica di Dorothea Wierer. La trentaquattrenne altoatesina ha però sciolto qualsiasi riserva nelle scorse settimane, confermando la volontà di proseguire sino a Milano-Cortina 2026.

Avremo, dunque, un quintetto che rappresenta “L’Elite del movimento”. I nomi sono risaputi. In campo femminile, alla già citata Wierer si aggiunge Lisa Vittozzi, che abborderà il nuovo inverno nell’inedito ruolo di numero uno del mondo e di donna da battere.  Non potrebbe essere altrimenti, quale detentrice della Sfera di cristallo.

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Fra i maschi si ripropone il tridente composto da Tommaso Giacomel, vera punta di diamante del team, validamente assistito dal coetaneo Didier Bionaz e dall’indomito veterano Lukas Hofer, che nonostante si avvicini ai 35 anni non ha alcuna ragione di mollare.

Per il resto, si è cercato di essere quanto più inclusivi possibile. Praticamente ogni agonista abile e arruolabile nato fra il 1997 e il 2003 (addirittura il 2004 fra le ragazze) è stato inserito nel calderone della squadra “Milano-Cortina 2026”. Giusto così, perché precludere qualsiasi possibilità agli atleti e ai tecnici che li devono selezionare?

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