Ciclismo

Chi è Georg Steinhauser, il nipote di Ullrich che ha festeggiato al Giro d’Italia

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Steinhauser / LaPresse

Un nome nuovo al Giro d’Italia. Sul Passo del Brocon abbiamo assistito alla prima vittoria da professionista del tedesco Georg Steinhauser, della EF Education-Easypost, grazie ad una gran bella azione andando a riprendere Amanuel Ghebreigzabhier sulla discesa del Gobbera per poi andarsene da solo. Una di quelle giornate da ricordare per un corridore di stirpe nobilissima.

Viene infatti da una famiglia di ciclisti: il padre è Tobias Steinhauser, onesto gregario passato tra Mapei, Geroplsteiner e T-Mobile alla fine della propria carriera, un quinto posto ai Mondiali di Plouay vinti da Romans Vainsteins e una vittoria al Giro di Svizzera 2002, e lo zio è nientemeno che Jan Ullrich, sposato proprio con la sorella del papà. La carriera da ciclista era praticamente scritta nel destino.

Ventitré anni da compiere il prossimo 21 ottobre, molto alto per poter essere uno scalatore (1,89) ma con soli 65 chilometri di peso, ha anche una buona attitudine a cronometro, specialità con cui aveva sfiorato la vittoria a inizio 2023 all’UAE Tour. Ma il suo miglior piazzamento in una gara in linea, prima di questo Giro, era sempre il secondo posto ottenuto al Tour of the Alps dello scorso anno, nell’ultima tappa con arrivo a Brunico a 53” dal compagno di squadra Simon Carr. 

Per lui quest’anno doveva essere il primo Grande Giro da capitano o quasi, senza troppa pressione. Tanto che verso la chiusura della prima settimana, complice anche il suo ingresso nella fuga, si è ritrovato in top 20. La condizione fisica non ha però aiutato, uscendo di classifica. Non tutto il male viene però per nuocere, potendo così andare all’attacco. E così, dopo il terzo posto del Mottolino, ha potuto esultare per la prima volta in carriera. Con l’impressione che di questo nome sentiremo di nuovo parlare.

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