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Ciclismo
Cosa è successo al Giro d’Italia: tra proteste dei corridori, piano C, ritardi e nuova partenza
Una mattinata folle al Giro d’Italia 2024: è successo di tutto e di più alla Corsa Rosa con opzioni valutate e poi non percorse, ritardi, disorganizzazione, indignazione da parte di alcuni corridori e una decisione definitiva che si è fatta attendere a lungo.
Intanto questa tappa inizialmente prevedeva il passaggio sulla Cima Coppi del Passo dello Stelvio, passaggio che non è stato possibile per il rischio slavine. Si è così deciso di abbassare la Cima Coppi al Passo Umbrail. Questa mattina ecco che ci sono stati i primi problemi con la richiesta unanime da parte di tutte e 23 le squadre e del 100% dei corridori di eliminare l’Umbrail Pass, con un comunicato inviato al direttore Mauro Vegni da Adam Hansen, presidente del sindacato dei corridori: “I corridori hanno unanimemente annuciato che non parteciperanno alla tappa con le attuali condizioni. Una decisione collettiva che illustra la serietà della situazione e la necessità per una azione immediata”.
Il piano A pensato dall’organizzazione non è andato a buon fine, quindi si è provato a passare al piano B, ossia quello di percorrere comunque l’Umbrail Pass, ma neutralizzare la corsa in cima permettendo ai corridori di coprirsi e di scaldarsi in vista dalla discesa da affrontare. Anche questo non andato in porto: quindi si è passati al piano C, con una passerella neutralizzata con partenza da Livigno alle 11.45 fino al tunnel Munt Raschera e trasferimento con i mezzi fino a Prato allo Stelvio, laddove si doveva partire ufficialmente alle 14.00.
I corridori non si sono presentati nella zona di partenza alle 11.45 rimanendo nelle ammiraglie, l’organizzazione è dovuta quindi passare addirittura a un piano D: partenza da Livigno con sfilata delle ammiraglie e trasferimento in macchina fino a Lasa, laddove verrà dato il via ufficialmente alle 14.25. Percorso che rimarrà invariato negli ultimi 70 chilometri: tratto totalmente pianeggiante fino a Bolzano, poi finale con Fié allo Sciliar (7,2 km al 7,2%), il Passo Pinei (23,3 km al 4,7%, picco al 15%) e scalata finale al Monte Pana (Santa Cristina Val Gardena): 6,5 km al 6,1% e picchi al 16% negli ultimi 3 km.