Formula 1
F1, GP Imola 2024. Ferrari, con gli aggiornamenti sei sempre più terza forza!
La Ferrari ha chiuso il Gran Premio di Imola con il terzo posto di Charles Leclerc e il quinto di Carlos Sainz. Si tratta esattamente dello stesso risultato conseguito a Miami due settimane orsono e concettualmente assimilabile con quanto ottenuto a Sakhir e Suzuka.
Le eccezioni sono state Jeddah e Melbourne, ma nel primo caso perché la Scuderia di Maranello ha dovuto rinunciare a uno dei propri titolari (finito in sala operatoria) e nel secondo poiché Max Verstappen è stato fermato dall’esplosione di un disco dei freni. Dunque due situazioni anomale, dalle quali sono emersi esiti differenti (in Australia addirittura una doppietta Rossa).
Qualsiasi fine settimana lineare, come quello romagnolo, ha visto il Cavallino Rampante portare una monoposto sul gradino più basso del podio e posizionare l’altra subito a ridosso dello stesso. Insomma, il valore della SF-24 si sta cristallizzando. C’è un “però” riferito al GP di Emilia Romagna. “Però quella odierna è una delusione”. Senza se e senza ma. Si può definire insoddisfacente l’esito della corsa odierna per due ragioni.
Numero uno. La Ferrari ha cominciato la stagione da seconda forza, dietro solo alla Red Bull. Oggi è stata la terza, scivolando alle spalle anche della McLaren. La situazione si sta reiterando con Lando Norris, ma a Imola anche Oscar Piastri ha – per la prima volta in stagione – bagnato il naso a un ferrarista titolare.
Numero due. Nel Gran Premio di Emilia Romagna, la Scuderia di Maranello ha apportato una versione evoluta della SF-24, implementandovi il primo sensibile pacchetto di aggiornamenti. Una serie di migliorie che alla prova dei fatti si sono rivelate inefficaci o ininfluenti.
Venerdì e sabato si era detto di attendere il verdetto della Cassazione, la quale ha sentenziato “pollice verso” nei confronti del Cavallino Rampante, nuovamente costretto a fare da paggio a Verstappen e Norris, sempre più “protagonista” e “antagonista” dell’annata 2024.
Nell’ottica rossa la stagione corrente comincia ad assumere i contorni dell’ennesima annata di transizione. È proprio il caso dirlo: “Campa Cavallino, che l’erba cresce”.