Formula 1
F1, la Ferrari archivia Imola e guarda già a Monaco. Contesto anomalo e potenzialmente ostile alla SF-24?
Il Gran Premio di Imola è ormai passato agli archivi. Sarebbe pedante tornare su quanto accaduto nella giornata di ieri nell’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari. Si è già detto tutto quanto poteva essere detto in merito alla Scuderia fondata dal Drake, che nel bene o nel male riesce sempre a far parlare di sé e a essere protagonista, siano i suoi risultati positivi o negativi.
Meglio voltare pagina e guardare all’immediato futuro, tanto più che non c’è alcuna pausa tra il settimo e l’ottavo round della stagione. L’imminente weekend propone il Gran Premio di Monaco, ovverosia un contesto che può rivelarsi croce o delizia per le Rosse. Per come stanno andando le cose in questo 2024, la prima ipotesi è purtroppo più probabile della seconda.
Per un biennio, le monoposto concepite dagli ingegneri di Maranello hanno denotato di avere una competitività “X” in qualifica, destinata a diventare “X-Y” in gara. Le due variabili cambiavano a seconda degli ambiti, ma la sottrazione domenicale era una costante. La SF-24 ha, invece, connotati opposti. Se vale “X” sul giro secco, la sua forza diventa “X+Y” alla distanza.
Se si deve scegliere tra le due opzioni, indubbiamente meglio quella attuale. I tifosi del Cavallino Rampante si erano stufati di sceniche pole position alle quali seguivano perenni nulla di fatto quando più contava. Montecarlo è però un’anomalia, in tutto e per tutto, soprattutto nelle dinamiche dalle quali è segnato.
Dinamiche sulla carta ostili all’attuale Ferrari, macchina “da gara” e non “da qualifica”. È anche vero come la carta conti fino a un certo punto, ovverosia sino a quando non si spengono i semafori e le vetture si lanciano in pista.
Difatti dal 2021 al 2023 la Scuderia di Maranello ha raccolto (molto) meno di quanto avrebbe potuto sulle pendici de Le Rocher. La ruota, tuttavia, gira.
Per un triennio Montecarlo ha rappresento un’occasione per “far saltare il banco” senza riuscirci. Chissà, forse questo 2024 che nasce con premesse totalmente diverse, permetterà alle Rosse di festeggiare?
Dipende anche dalla fortuna. Nel Principato essa gioca sempre un ruolo preponderante. A quella non si comanda, bisogna saperla sfruttare quando si presenta.