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Roland Garros

Flavio Cobolli svela i suoi segreti: “Mi piace lottare in campo, affronto tutto con la giusta serenità”

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Cobolli / LaPresse

Le righe fanno parte del campo! Sono un cecchino“, parola di Flavio Cobolli. C’è del sorriso in questo commento e non potrebbe essere altrimenti. La vittoria nel primo turno del Roland Garros 2024 è significativa per il giovane tennista romano, al cospetto di un altro giocatore della nuova generazione molto interessante, ovvero il serbo Hamad Medjedovic.

6-2 6-3 6-7 (2) 6-3 lo score finale di una partita in cui Cobolli è stato dominante nei primi due parziali e ha saputo dimenticare il match-point non sfruttato nella terza frazione per archiviare la pratica nella quarta. “Sono molto contento della partita sotto tutti i punti di vista. È stato un match duro, però credo di esserne uscito bene. Sono felice per la prestazione in generale e ora sono pronto per la prossima battaglia”, ha dichiarato in conferenza stampa.

Sul cammino di Flavio ci sarà la testa di serie n.13, Holger Rune. Un incrocio complicato, ma il nostro portacolori è pronto: “E’ un giocatore estremamente forte, quindi dovrò fare una partita perfetta. Sono sicuramente pronto: fisicamente e tennisticamente mi sento bene. Il torneo di Ginevra mi ha dato tanta fiducia (sconfitto in semifinale dopo aver avuto match-point da Casper Ruud, ndr). A me piacciono le battaglie e questa sicuramente lo sarà”.

Una crescita esponenziale, che virtualmente lo vede in top-50, spiegata in questo modo: “Sto lavorando bene fuori dal campo e ciò mi aiuta a esserlo quando serve in partita. Una delle mie qualità migliori è sempre stata quella di essere un giocatore esplosivo e veloce. Quindi, contro giocatori del genere (Medjedovic, ndr) mi aiuta ad agganciarli e non fargli fare quello che vogliono, ovvero il vincente facile. Sto insistendo molto sul servizio con l’obiettivo di alzare le mie percentuali. Credo di aver subìto solamente uno o due break in questa partita; quindi, è stata decisamente una partita molto buona da questo punto di vista“.

Presente tutta la famiglia e non solo papà Stefano (coach). Una rivelazione sulla mamma: “Si era messa in testa che portava male. Non è stata una scelta mia non vederla a bordo campo. Sicuramente ora che c’è mi fa molto piacere. Forse adesso sta cambiando idea. Siamo tutta la famiglia e non capita spesso. C’è anche mio fratello e mio zio che è un vero appassionato. Purtroppo, manca la fidanzata, ma non è potuta proprio venire perché sennò sarebbe venuta qui anche lei molto volentieri“.

Match condizionato dalla pioggia che ha tardato non poco l’inizio dell’intero programma. Una variabile che secondo Cobolli gli ha dato un piccolo vantaggio: “Abbiamo pensato a giocarla questa partita, perché con le palle un po’ più pesanti, come anche lo era il campo, ho saputo sfruttare la situazione“.

Non ci sono obiettivi precisi nel percorso del classe 2002 del Bel Paese perché la priorità è continuare nella progressione tecnica e mentale: “Sto lavorando sicuramente meglio in fase di recupero dopo le partite, in fase di prevenzione e atleticamente sto facendo molti progressi perché mi alleno anche di più rispetto a quanto facevo prima. Sta venendo comunque tutto naturale. Non abbiamo mai parlato di classifica e di obiettivi. Stiamo cercando semplicemente di fare le cose sempre meglio, passo dopo passo. Non mi piace seguire una scaletta o degli obiettivi ben chiari. Preferisco lavorare e vedere quello che mi dà il campo. Sto giocando tornei più grandi e ora è sempre una prima volta per me. Mi dà grande motivazione ogni settimana scendere in campo. Sto riuscendo a ottenere grandi risultati anche grazie alla mia tranquillità e alla mia serenità“.

A conclusione una battuta sul nuovo sponsor tecnico (On), importante perché ha come testimonial di spicco Roger Federer: “Non ho avuto ancora l’onore di incontrarlo, però vestire questo marchio è qualcosa di grande. Sono molto orgoglioso di questa nuova collaborazione. Ora spero di ripagare la fiducia che mi hanno dato“.

Dichiarazioni di Vanni Gibertini

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