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Ciclismo

Giro d’Italia 2024, la tempra non manca a Tiberi: va in difficoltà, resiste e si rilancia per la maglia bianca

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Antonio Tiberi
Antonio Tiberi - Lapresse

Il primo esame alpino aveva visto Antonio Tiberi essere rimandato, forse anche pesantemente, perdendo oltre un minuto nello scontro diretto con i rivali sul Mottolino. Oggi, dopo il secondo giorno di riposo, sembrava quasi scontato perdere la Maglia Bianca sulla vetta del Monte Pana e invece è arrivata la reazione d’orgoglio del laziale.

Il classe 2001 aveva perso contatto da Thymen Arensman negli ultimi due chilometri, è salito del suo passo, ma sulle ultime rampe dell’ascesa odierna ha ripreso l’olandese (rivale diretto per la quinta piazza e per la classifica dei giovani), saltandolo con slancio prima del traguardo e guadagnando 5” che nel complesso vorranno dire poco, ma a livello morale sono fondamentali per affrontare al meglio questo finale di Giro.

Adesso restano tre grandi insidie per lo scalatore italiano: già da domani, nel tappone con partenza da Selva di Val Gardena, dovrà riuscire a non perdere secondi dai big in salita, conservando la gamba messa in scena oggi. Ancor più duro sarà il gran finale con le tappe di Sappada e Bassano del Grappa.

Tiberi ha dimostrato che, salendo a passo regolare, senza strappi, può riuscire a tenere un ritmo, soprattutto sulle salite con pendenze non troppo dure, praticamente pari ai migliori (escludendo un Tadej Pogacar inarrivabile). Fondamentale può essere anche il supporto della squadra, con un Damiano Caruso sempre più pimpante e pronto a supportare il suo giovane compagno.

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