Ciclismo
Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar: “Ho vinto la tappa regina, è pazzesco. L’ho puntata da dicembre”
“Ho vinto la tappa regina, è pazzesco“. Un fenomeno totale, il dominatore del Giro d’Italia 2024. Tadej Pogacar vince la quindicesima tappa della Corsa Rosa umiliando i suoi avversari. Lo sloveno compie un’impresa che entra di diritto tra le pagine di storia più bella del Grande Giro che si disputa sulle strade del Belpaese. Quindici chilometri in cui ha sgretolato gli avversari, regalando uno spettacolo unico fino ad alzare le braccia al cielo sul Mottolino (Livigno), sede d’arrivo della frazione odierna.
L’aveva puntata, l’aveva mirata e non ha tradito le aspettative. L’alfiere della UAE Team Emirates vince dopo più di sei ore in bicicletta, e lo fa a suo modo. Una cinquantina di corridori all’attacco fin dalla partenza, con la frazione partita subito a tutta. La squadra emiratina controlla, non fa andare a più di cinque minuti la testa della corsa e porta il fenomeno sloveno fino a 14 chilometri dal traguardo. In quel momento Tadej parte, salta tutti i reduci dalla fuga come birilli, infligge distacchi abissali a tutti ed esulta sul traguardo dopo 1800 metri durissimi.
Per Pogacar è la vittoria n.74 in carriera, ed è sicuramente una delle più belle. “Non è stato forse in assoluto uno dei miei migliori giorni della vita sulla bici, specialmente nella parte iniziale. – esordisce lo sloveno – Ma la squadra ha fatto un lavoro eccezionale, questa è una tappa che avevo in mente da dicembre” rivela il classe 1998.
“C’era una fuga molto forte davanti, ma abbiamo tenuto tutto sotto controllo e negli ultimi quindici chilometri sono partito. – inizia così l’analisi di Pogacar sulla frazione odierna – Ho vinto la tappa regina, a Livigno, che è uno dei miei posti preferiti in Italia. È pazzesco“. Tornando sull’andamento della giornata odierna la maglia Rosa prosegue: “Ho parlato durante la tappa con Felix e Rafal (Großschartner e Majka, ndr) perché sapevamo che c’erano tante situazioni di vento favorevole. Dovevamo spingere nell’ultima salita, Rafal ha fatto un grandissimo lavoro. Io sono stato alla sua ruota fino a che poi sono dovuto partire. Ho aperto il gap e sono andato fino in cima“.
Chiusura dedicata a Nairo Quintana, secondo quest’oggi, con i complimenti al colombiano ma anche una piccola frecciatina: “Quando ero piccolo guardavo Froome e Quintana in televisione scontrarsi tra loro. Ma attaccavano sempre troppo vicino al traguardo e quindi ero veramente arrabbiato perché non partiva da più lontano! Ma oggi Quintana ha fatto veramente un super lavoro, così come Steinhauser“. Cosa dire, c’è un fenomeno al Giro d’Italia che sta dominando, è giusto onorarlo e osannarlo.