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Ciclismo

Giro d’Italia, Pellizzari rivela: “Dopo la decima tappa volevo ritirarmi. Pogacar mi ha detto che…”

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Giulio Pellizzari
Pellizzari / LaPresse

Giulio Pellizzari è una delle sorprese più belle della terza settimana del Giro d’Italia. Dopo il secondo posto al Monte Pana, anche oggi è riuscito a mettersi in mostra nella tappa con il doppio Monte Grappa da scalare. Al culmine della prima ascesa, ha provato ad andarsene da solo passando per primo sul GPM, per poi però non riuscire a tenere il passo di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

Nonostante tutto, il sesto posto odierno fa capire le potenzialità di questo ragazzo, che ha la possibilità di tenere le ruote dei migliori in salita. Rimane pur sempre il più giovane dell’intera Carovana Rosa, e gli ultimi giorni di Giro hanno confermato tutte le sue qualità. 

Sinceramente non mi aspettavo che sarei potuto essere avanti a tutti alla penultima tappa, con la doppia scalata del Monte Grappa – afferma Pellizzari al Processo alla Tappa – sarò felice di indossare domani la maglia azzurra, nonostante non sia la mia“. Un Giro in cui, appunto, è apparso in crescita: “Ho imparato tanto in queste settimane. Più che nelle ultime giornate, soprattutto nelle prime tappe. Può succedere qualsiasi cosa in queste corse, ma sono sempre riuscito a credere in me. L’esperienza che mi porterò nel cuore? La sera della decima tappa. Ero in albergo e volevo andarmene. Se sono ancora qui è grazie a Max Gentili (ex professionista e mentore di Pellizzari ai tempi del suo periodo juniores, ndr)”

Con queste sue ‘avventure’ in solitaria è nato anche un certo feeling con Tadej Pogacar, che gli ha detto qualcosa quando lo ha raggiunto. Pellizzari lo ha rivelato ai microfoni Rai: “Mi ha detto di seguirlo, fino a che la strada scendeva ce la facevo, ma andava davvero troppo forte. In merito alla tappa del Monte Pana, ho visto una sua intervista in cui ha detto che è un professionista e i professionisti sono pagati per vincere: è giusto che lo faccia“. Dopo quella giornata però ha ricevuto in dono la sua maglia rosa: “Ora è in valigia, l’appenderò nell’angolo dei ricordi assieme alla maglia azzurra“.

Sapevamo che avrebbe potuto fare la gara, quindi non sono stato tranquillo in gruppo – dice Pellizzari subito dopo il traguardo – sul primo GPM volevo assolutamente prenderlo per indossare la maglia azzurra a Roma, il mio obiettivo. Non pensavo di aver guadagnato così tanto, ci ho provato, poi ho dato tutto sull’ultima salita. A un certo punto sull’ultima salita le persone mi dicevano ‘credici che è tua’, facevo le corna ma non è servito. Bella emozione tutto il Grappa, ho tanti amici, mio padre è di qui. L’ho fatto anche per loro, speravo di arrivare più vicino possibile a Pogacar ma saliva a 600 watt: troppo forte. Dura scalare due volte il Grappa, ma sono le salite che piacciono a me. Questo Giro non era iniziato come volevo, qualcuno mi ha detto che non ero ancora pronto al salto nel World Tour e volevo solo dimostrare il contrario. Stamattina ho sentito Gentili, mi ha detto di dimostrare solo quel che ero. Tonelli oggi per me è stato importantissimo, sono contento abbia vinto l’Intergiro: se l’è meritato“.