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Roland Garros

Matteo Arnaldi fiero dopo il successo contro Rublev: “Partita perfetta, ma lavoro per migliorarmi”

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Matteo Arnaldi

Matteo Arnaldi si sta godendo delle ore sicuramente felici dopo l’affermazione nel terzo turno del Roland Garros 2024, opposto al russo Andrey Rublev. Il n.6 del mondo era il grande favorito, ma il ligure è stato protagonista di una prestazione sensazionale, piegando il moscovita con il punteggio di 7-6 (6) 6-2 6-4. Per la prima volta in carriera, Arnaldi ha avuto accesso agli ottavi di questo Major.

Il primo set è stato determinante per la vittoria di questo incontro. Entrambi abbiamo espresso un livello molto alto e io sono rimasto concentrato sul mio gioco, dall’inizio alla fine. Se avessi perso quel parziale, probabilmente sarebbe stato difficile gestire la situazione contro un avversario come Rublev. Una partita complicata perché abbiamo iniziato senza la copertura del tetto, poi è arrivata la pioggia e quindi l’hanno chiuso. Sono stato in grado di adattarmi“, ha raccontato in conferenza stampa l’azzurro.

Una vittoria che viene da lontano, pensando alle scelte fatte nel 2021: “Un anno difficile in cui ho dovuto prendere delle decisioni importanti per quanto riguarda il mio team e anche per questioni famigliari. Le scelte mi stanno premiando. Tuttavia, il percorso è ancora lungo e credo di avere ancora modo e tempo per accrescere il mio livello. Comunque, ormai avrete capito che tennista sono: un giocatore che si muove bene sul campo, sta lì e cerca di far giocare sempre una palla in più all’avversario, provando a sorprenderlo con alcune accelerazioni. Oggi, contro Rublev, ho eseguito alla perfezione quanto avevamo pianificato“.

La chiave di oggi è stata quella di variare tanto il gioco, perché se si fa un match solo di ritmo contro Rublev è dura batterlo. Sono stato in grado di farlo e il servizio mi ha ben supportato specialmente nei punti importanti“, ha sottolineato Arnaldi.

Il suo avversario protagonista ancora di reazioni scomposte: “Rublev la conosciamo tutti. Io non ci faccio così a caso alle sue reazioni, a meno di cose eclatanti. Dal mio punto di vista, può confortare perché se lui è così frustrato significa che il mio piano sta funzionando e questo mi motiva. In passato ho rotto anche io delle racchette, ma ho compreso anche il valore che hanno e ho acquisito una personalità diversa in campo“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

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