Tennis
Bellucci sminuisce Sinner: “Non è un alieno, a 14 anni era un chiodo. Anche io posso fare come lui”
Per la seconda volta in carriera, Mattia Bellucci è riuscito a conquistare l’accesso al tabellone principale di uno Slam. Dopo aver centrato questo obiettivo negli Australian Open dell’anno passato, il classe 2001 lombardo è approdato al main draw del Roland Garros 2024. Un percorso non semplice nelle qualificazioni, in cui il mancino nostrano ha fatto vedere le sue qualità.
Intervenendo ai microfoni di SuperTennis, Bellucci ha rilasciato dichiarazioni che possono far discutere sul conto di Jannik Sinner. Mattia conosce molto bene Jannik, avendolo affrontato nei campionati U11 e U13 e battuto anche nettamente. Sappiamo poi come l’andamento della loro carriera sia stato, ora come ora, molto diverso.
Il tennista nostrano ha citato il match del 2014: “Ricordo ancora bene quella partita, lui è ossessionato dal fatto che non voleva perdere ma anche io ero ossessionato dal match. A quel tempo Jannik era un chiodo, per niente strutturato: più alto di me, ma magrolino. Nonostante ciò già allora vedevi determinate caratteristiche, già allora aveva una buona mano. A quei tempi comunque con il mio gioco gli davo sicuramente fastidio“.
E poi un parere che può far discutere: “La grandezza di Jannik viene dal lavoro. Lui non è un alieno come disse Bublik nel 2021. Arrivare dove è arrivato lui si può, lo possono fare anche altri e lo potrei fare anche io. Ha però il grandissimo vantaggio che ha iniziato a farlo prestissimo e ora è una macchina da punti“.