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Monaco sui doppi italiani: “Bolelli/Vavassori da medaglia a Parigi, ma se arrivano i singolaristi…”

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Bolelli-Vavassori / IPA Sport

Si pensa al doppio. Gli Internazionali d’Italia 2024 di tennis volgono al termine e di giocatori e giocatrici nostrani nel tabellone di singolare non ce ne sono più. Una controprestazione frutto di tante motivazioni. A tenere alto il vessillo italico sono dunque le coppie in campo maschile e femminile. Andrea Vavassori e Simone Bolelli si sono guadagnati l’accesso ai quarti di finale, mentre Sara Errani e Jasmine Paolini sono già in semifinale.

Di questo e di altro si è parlato nell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport e condotta da Dario Puppo (telecronista di Eurosport). Ospite di questo approfondimento Guido Monaco (voce tecnica di Eurosport), che ha offerto degli spunti interessanti.

La partita è stata dominata da Vavassori e Bolelli, salvo un passaggio a vuoto di Andrea quando si è trovato a servire sul 5-2 del secondo set. Ebden/Bopanna non sono così forti sulla terra rossa, mentre gli azzurri hanno fatto vedere cose molto interessanti. Ho seguito la partita al Pietrangeli, vicino a Filippo Volandri (capitano di Coppa Davis, ndr.), e a fine partita gli ho detto che avrà un bel problema in fatto di scelte per la Coppa Davis, a meno di infortuni di altri tennisti del gruppo italiano. In chiave olimpica, a mio parere, possono puntare alle medaglie“, ha sottolineato Monaco.

Parlando del doppio femminile, il parere è un po’ diverso:  “Con tutto il rispetto per le ragazze, Sara e Jasmine sono tutt’altro che irresistibili quando si tratta di servire e soprattutto Paolini gioca troppo da singolarista, venendo poche volte a rete a prendersi il punto. Ironia della sorte, il match-point decisivo è stato proprio frutto di una volée della toscana. Tuttavia, a differenza di Bolelli/Vavassori, non penso che loro abbiano grandi possibilità di andare a medaglia ai Giochi, poi vedremo“.

Sul torneo a Cinque Cerchi, Monaco ha fatto anche una precisazione: “Ci sarà anche da tener conto di come saranno strutturate le altre coppie. Se ci dovessero essere Paesi con un grande singolarista e un ottimo giocatore adatto al doppio, allora la situazione si potrebbe complicare per Bolelli e Vavassori. Un singolarista di classifica molto alta rischia di prendere a pallate gli specialisti“.

Parlando dei quarti del tabellone maschile di singolare, Monaco ha sottolineato: “Ci sono cinque giocatore extra europei ed è una cosa che sulla terra credo si sia verificata poche volte. Jarry ha un bellissimo tennis, molto rischioso, e quando va in progressione è inarrestabile. Sono curioso di vederlo contro Tsitsipas”.

Un focus è stato fatto anche su Hubert Hurkacz, capace di battere negli ottavi un coriaceo Sebastian Baez e di prevalere al secondo turno contro Rafa Nadal: “Il polacco ha annichilito Nadal, sconfitto nettamente Etcheverry, e piegato Baez in lotta. È un giocatore che sulla terra può dare problemi a tanti. Non si muove così male nonostante la stazza, è uno dei migliori a giocare la transizione verso la rete. Secondo me, lui a Parigi va tenuto d’occhio, il tre su cinque gli dà modo di entrare e uscire dalla partita“.

Si è parlato delle prospettive dell’Italia di avere nelle Finals di Torino almeno un rappresentante in tutte e quattro le categorie: singolare uomini/donne e doppio uomini/donne. “A meno di rinunce e problemi fisici ulteriori, nel singolare maschile c’è già una certezza (Sinner, ndr). Il doppio maschile è secondo attualmente nella Race (Bolelli e Vavassori, ndr), quindi credo ci siano buone possibilità. Per quanto riguarda Paolini, ritengo che ci siano 10 giocatrici (almeno) più forti di lei, ma vista la stagione che sta facendo ci può provare. Sul doppio formato da Jasmine e da Errani ho qualche riserva un più“.

E dovendo dare un favorito per il torneo di Roma: “Se Tsitsipas supera l’ostacolo Jarry nei quarti, penso che abbia le carte in regola per vincere questo torneo. I suoi problemi con il rovescio sono un po’ attenuati dalla superficie e lui riesce a impattare meglio la palla. In più, avendo più soluzioni di altri tra i tennisti presenti, può far valere questo aspetto“.

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