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MotoGP, il GP di Francia come “Caccia a Ottobre Rosso”! Il Mondiale sarà a sua volta una gara di resistenza a tre?

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“È difficile capire quando ritirarsi in una gara di resistenza” dice Bart Mancuso, capitano del sommergibile americano Dallas, nel film “Caccia a Ottobre Rosso”. La frase viene pronunciata in uno dei momenti di massima tensione nella battaglia tra il sottomarino statunitense e due sovietici. L’avveniristico Ottobre Rosso, intenzionato a disertare, e il Konovalov, inviato a impedire la defezione della controparte tecnologicamente più evoluta.

Anche oggi a Le Mans, come nell’opera letteraria prima e cinematografica poi, si è vista una gara di resistenza a tre. Peraltro nel segno del rosso. Non nel senso di Urss, bensì di Ducati. Jorge Martin, Marc Marquez e Francesco Bagnaia, citati seguendo l’ordine nel quale hanno tagliato il traguardo, si sono scornati per tutta la gara. Come in “Caccia a Ottobre Rosso”, nessuno ha voluto ritirarsi e alfine qualcuno è uscito sconfitto.

Il battuto è, ovviamente, Bagnaia. Non potrebbe essere altrimenti. Ha comandato a lungo il GP, ma quando Martin ha deciso di superarlo, non ha avuto modo di rintuzzare l’attacco del madrileno, involatosi verso il secondo successo stagionale. Dopodiché, proprio in dirittura d’arrivo, Pecco ha dovuto incassare anche il siluro del sorpasso di Marquez, dovendosi accontentare del gradino più basso del podio. Spoiler alert: nel prossimo paragrafo ci sarà un riferimento all’esito delle vicende del film.

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Bagnaia ha fatto la fine del Konovalov, colpito e affondato; Martin ha recitato la parte dell’Ottobre Rosso, grande protagonista della pellicola; Marquez si è calato nella parte del Dallas, il cui intervento è provvidenziale per propiziare la fuga della controparte a cui l’opera è intitolata.

Fortunatamente qui si parla di sport e non di guerra, dunque lo sconfitto non ha patito conseguenze cruente e soprattutto potrà rifarsi strada facendo. A Le Mans è andata come è andata, ma non è detto che la situazione si riproponga negli stessi termini anche nel prossimo futuro. D’altronde, due settimane fa a Jerez de la Frontera non è forse stato l’italiano a uscire vincitore, precedendo il più esperto dei due spagnoli, mentre l’altro è finito gambe all’aria?

Il copione del Mondiale 2024 è stato sviluppato solamente per un quarto. Sono state poste le premesse per assistere a un thriller di pregevole fattura, proprio come Caccia a Ottobre Rosso, sia nella sua versione letteraria che in quella su celluloide. Come finirà, lo scopriremo solo fra sei mesi.

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