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MotoGP. Il Mugello festeggia il trentennale da palcoscenico esclusivo del GP d’Italia. L’autodromo è il valore aggiunto all’evento

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MotoGP Mugello | Valerio Origo

In questo 2024 cade una significativa ricorrenza relativa al Gran Premio d’Italia del Motomondiale. Si tratta del trentennale del momento in cui l’appuntamento si è definitivamente stanziato al Mugello. La dinamica merita di essere rimarcata e approfondita, perché ha conferito all’evento un vero e proprio valore aggiunto.

La gara del nostro Paese, denominata “Gran Premio delle Nazioni” addirittura sino al 1990, si teneva inizialmente a Monza. Dopodiché è diventata itinerante per un quarto di secolo, alternando la propria location fra quattro diversi autodromi, compreso quello di Scarperia e San Piero. La situazione è cambiata, appunto, dal 1994.

Monza era ormai ritenuta una pista troppo pericolosa. Misano era appena caduta in disgrazia a causa delle sue infrastrutture spartane e dell’incidente costato la paralisi a Wayne Rainey. Imola aveva assunto, come in F1, il ruolo di palcoscenico del GP di San Marino. Così il Mugello si è assicurato il Gran Premio d’Italia in maniera esclusiva.

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È stata sicuramente una fortuna, perché l’impianto toscano ha consentito all’evento di diventare qualcosa di unico nel panorama del motomondiale, soprattutto per due ragioni. La prima è rappresentata dai connotati del tracciato, indiscutibilmente uno dei più spettacolari del mondo.

Non manca nulla. Un lunghissimo rettilineo, curve veloci e tecniche, ma anche secche staccate seguite da cambi di direzione repentini. Il tutto edificato sulle colline della Toscana, che consentono di avere un continuo saliscendi da brividi. Anzi, da libidine.

In secondo luogo, l’atmosfera ha pochi eguali. “Al Mugello non si dorme” è diventato a tutti gli effetti un mantra, perché da queste parti il weekend va ben oltre l’aspetto agonistico. Si fa festa, si fa “casino” per il gusto di farlo. Insomma, si vive a tutto tondo e si assapora a fondo l’aspetto più edonistico dell’esistenza.

Chissà che anche il lato agonistico non possa tornare come quello di un tempo. L’ultima vera edizione da cardiopalma è stata quella del 2017, ma soprattutto a cavallo del XX e del XXI secolo si sono viste delle gare sconsigliabili a chi ha problemi di gestione dell’ansia.

La speranza è di assistere a un Gran Premio d’Italia 2024, nel giorno della ‘Festa della Repubblica’ da ricordare. Perché il Mugello è un valore aggiunto e merita di essere benedetto da uno spettacolo in pista almeno pari a quello che si può vivere attorno a essa.

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