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MotoGP, l’Italia ritroverà mai un “trascinatore di folle”? Serve il proverbiale “Carisma”…

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Bagnaia | Lapresse

Ci si avvicina al Gran Premio d’Italia di MotoGP, appuntamento che per anni ha rappresentato una sorta di festa popolare, innescata dall’enorme popolarità di Valentino Rossi. Le colline toscane venivano letteralmente sommerse dalla cosiddetta “Marea gialla”, ovverosia l’ondata di sostenitori del Dottore, che accorrevano in massa per assistere al GP.

Il fenomenale centauro di Tavullia ha ormai abbandonato il palcoscenico del Motomondiale e, senza di lui, in Italia si è perso qualcosa. La MotoGP non è più nazional-popolare come lo è stata per un quarto di secolo abbondante. Se si entra nella farmacia di paese e si scambiano quattro chiacchiere con il “Farmacista Giovanni” al banco, l’argomento sportivo di grido sarà Jannik Sinner, non Francesco Bagnaia.

Al contempo, se si discorre del più e del meno con il “Mobiliere Michele” (che la MotoGP la segue assiduamente), si sentirà dire “Bah, oggi quando questi piloti sembrano tutti uguali. Quando parlano mi paiono dei robottini, degli ingegneri prestati alla pista. Sì, le moto le seguo perché mi piacciono, ma non è più come una volta”.

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In effetti, ora come ora, in Italia manca il personaggio, ovvero il trascinatore di folle. Valentino Rossi lo è stato in maniera impressionante, ma non bisogna dimenticare come nel momento del suo avvento, la popolarità del motomondiale fosse già in ascesa grazie a Max Biaggi, che nel cuore degli anni ’90 aveva guadagnato un seguito notevole.

Nell’epoca contemporanea, non solo manca un Rossi (e verosimilmente non tornerà mai più). Non c’è neppure un Biaggi. I vari Bagnaia, Bastianini, Bezzecchi vincono, ma restano confinati nell’ambito degli appassionati, senza diventare fenomeni di massa. Per riuscirci serve il carisma, la capacità di “bucare lo schermo” e catalizzare l’attenzione. Con quella o ci si nasce, oppure non la si costruisce.

Paradossalmente, in questo momento il centauro più riconoscibile dalle nostre parti è Marc Marquez. Avrà una connotazione negativa, sarà simpatico come un esame della prostata o l’otturazione di una carie, ma per quanto antagonista, lo spagnolo è più personaggio di tutti i piloti italiani contemporanei messi assieme.

Comunque sia, nel weekend si corre al Mugello. L’entusiasmo sarà garantito dalla “Tribuna Ducati”, pronta a festeggiare l’ennesimo successo della Casa di Borgo Panigale, vera protagonista della MotoGP attuale.

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