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MotoGP, Marco Bezzecchi e Luca Marini stanno perdendo le rispettive “scommesse”. Il Montmelò per dare un segnale di ripresa

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Marco Bezzecchi e Luca Marini si conoscono bene, umanamente e agonisticamente. Sono peraltro stati compagni di squadra in ben tre differenti stagioni (nel 2020 in Moto2, nel 2022 e 2023 in MotoGP). In questo 2024 stanno venendo accomunati dal medesimo destino, quello di rischiare di perdere la scommessa effettuata lo scorso anno.

Bezzecchi, pur avendo l’opportunità di montare sulla sella di una Ducati ufficiale con i colori del Team Pramac, ha preferito restare nell’ambiente familiare del Team VR46, optando per una Desmosedici meno evoluta di quella che avrebbe potuto avere a disposizione. Ha scelto “l’uovo oggi”.

Marini, pur avendo l’opportunità di restare sulla sella di una Ducati vecchia versione, ha preferito lasciare l’ambiente familiare del Team VR46, optando per una Honda del blasonatissimo Team HRC, pur conscio di tutte le difficoltà in cui questo è sprofondato. Ha scelto “la gallina domani”.

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L’uovo, però, sta lentamente venendo a galla del bicchiere d’acqua in cui è stato immerso (il vecchio “trucco della nonna” per capire se è buono oppure no); e la gallina continua a razzolare spensierata, con la prospettiva di invecchiare e non fare mai “buon brodo”.

La metafora è chiara. Pur avendo preso strade diametralmente opposte e in controtendenza con le decisioni più logiche, Bezzecchi e Marini stanno entrambi perdendo la scommessa effettuata. Ambedue hanno intrapreso un sentiero impervio con l’obiettivo di scalare la montagna del successo seguendo una strada differente rispetto a tutti gli altri.

Mosse legittime e rispettabili, che però sinora non hanno apportato i frutti sperati. Marco è ben lontano dal rendimento del 2023, quando con una “Ducati agée” aveva saputo proporsi quale terzo incomodo per il titolo. Luca non solo è nei bassifondi delle classifiche, ma è anche il meno competitivo tra i quattro centauri di una Honda in disgrazia.

Riusciranno a dare una svolta alla loro stagione 2024, cominciando magari dal Montmelò? Sarebbe una bella iniezione di fiducia in vista del Mugello e del proseguo di un’annata agonistica che, per l’uno e per l’altro, rischia di rappresentare qualcosa di perso. Forse non solo una scommessa, bensì un vero e proprio treno.

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