Ciclismo
Pagelle Giro d’Italia 2024: Pogacar una divinità contro i mortali. Le Alpi respingono Tiberi
PAGELLE GIRO D’ITALIA 2024
Quindicesima tappa, domenica 19 maggio
Tadej Pogacar, 10: sembrava veramente una divinità al cospetto di poveri e inermi mortali. Una superiorità immensa, quasi incalcolabile per quanto sconfinata. 2, 3, 8, 10 livelli di differenza rispetto agli avversari? Alla faccia dell’accontentarsi e di preservare le energie in vista del Tour de France. Se decide di vincere, allora rifila minuti su minuti a tutti. Gli è bastato accelerare sul Foscagno per fare il vuoto: in 5 km aveva già guadagnato 2 minuti…Ha letteralmente ammazzato questo Giro d’Italia.
Nairo Quintana, 9: onore al colombiano, ormai lontano parente del corridore capace di vincere tanti anni fa un Giro ed una Vuelta, ma ancora in gruppo a lottare con orgoglio a dispetto dei 34 anni. Oggi ce l’avrebbe fatta se solo Pogacar non avesse deciso di dare una severa dimostrazione di forza. Il secondo posto è comunque da applausi per questo veterano.
Romain Bardet, 7: ad inizio Giro non stava bene, era uscito di classifica. È stato abile a risalire grazie ad una fuga da lontano ed oggi è apparso in decisa crescita di condizione. A questo punto può puntare ad una top5 che sarebbe un ottimo risultato.
Daniel Martinez, 6,5: è l’unico che prova con coraggio a rimanere a ruota dello scatenato Pogacar, ma desiste quasi subito. Poi si pianta alle spalle di Thomas e non si schioda da lì. Un passo in avanti importante verso il podio.
Geraint Thomas, 6,5: il britannico, sin dall’inizio di questo Giro, era consapevole che avrebbe potuto lottare al massimo per il secondo posto. E lo sta facendo egregiamente, crescendo tappa dopo tappa.
Ben O’Connor, 5,5: qualche crepa nelle certezze dell’australiano. Perde appena 8″ da Thomas e Martinez, ma per la prima volta non è stato così brillante.
Thymen Arensman, 6,5: dà la sensazione di averne, ma si mette a disposizione di Thomas e, ciò nonostante, si porta a soli 18″ dalla maglia bianca.
Antonio Tiberi, 4,5: come ci spiegava ieri Alessandro Ballan, in casa Bahrain-Victorious erano consapevoli che la giornata storta sarebbe potuta capitare. Evidentemente qualche campanello d’allarme era già suonato. Restava un ultimo grande esame da superare per dimostrare di essere un corridore competitivo nelle corse a tappe, ma le Alpi lo hanno respinto. Tuttavia non è affondato e resta in quinta posizione, anche se con appena 18″ su Arensman per il discorso maglia bianca. Il podio è sfumato, ora dovrà cercare di salvarsi nella terza settimana: anche una top10 sarebbe un risultato non disprezzabile. L’Italia deve aspettarlo, anche perché non c’è molto altro all’orizzonte.
Filippo Zana, 6: con le unghie e con i denti sta cercando di portare a casa un buon piazzamento in classifica generale. Chiude 11° al traguardo, pagando 45″ da Thomas e Martinez, e perde una posizione in classifica, dove comunque è ancora ottavo. Onestamente ci sta sorprendendo.
Lorenzo Fortunato, 4: già in tappe e salite meno impegnative aveva fatto fatica. Oggi la crisi è stata pesante e gli è costata la top10.
Davide Piganzoli, 6: il pupillo di Ivan Basso si mette in luce in fuga e risale posizioni in classifica generale, dove è 13°, mentre è 4° nella classifica dei giovani.