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Puppo rivela: “Djokovic ha interpretato l’episodio della borraccia come un presagio”

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Consueto appuntamento giornaliero con TennisMania, la trasmissione di Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport nella versione dedicata agli Internazionali d’Italia. Le sue opinioni questa volta sono di minor numero, ma non per questo meno importanti.

Paragoni abbastanza pesanti inizialmente: “Ieri vedendo la partita di Jarry mi sembrava di vedere Kevin Anderson, e da lì mi è scattato di dire ‘ma ci sono stati mai due così alti in una finale 1000 sul rosso?’. C’è una sorta di trasformazione. Medvedev è diventato il n° 1 più alto. Anche nel pugilato il normotipo non era un Primo Carnera, ma era un Mike Tyson da 1.80. L’altezza anche nel tennis era quella. Penso che Jarry possa battere Zverev. Ha un angolo fantastico. Ricordo una partita vinta da Ruud in tre set, ma tutti tirati. Lì ho avuto la sensazione della trasformazione. Lui però ha avuto il problema di una sostanza che ha contaminato un integratore, dunque vicenda doping, ed è ripartito da zero. Quando Cobolli ci vinse fu bravo a reggere. Jarry veniva da quattro primi turni prima di Roma. Come Rublev che poi ha vinto Madrid“.

Inevitabile il capitolo Djokovic: “Scanagatta dice che Djokovic ha preso molto male la vicenda della borraccia in testa, gli sono scattati dei presagi. Come gli fosse arrivato un messaggio di dover cambiare qualcosa. Il cambiamento che ha fatto di far sparire tutti tranne Zimaglia dal suo angolo è perché ha sentito i giornalisti serbi che gli hanno raccontato qualcosa. C’è questa cosa in Serbia in cui si esagera tanto, ma l’argomento è interessante. La settimana prima del Roland Garros non ha praticamente mai giocato“.

Passaggio su Tommy Paul: “Sulla terra anticipa l’angolo, la palla quando sale. Ha detto che si è fatto male a Indian Wells, è stato costretto a fare un blocco di allenamento lungo ed è contento perché poi ne ha avuto benefici. Quando è arrivato a Madrid e Roma stava bene. Il discorso del fare richiami lui l’ha spiegato. Ti da fastidio“.

Un particolare su Zverev: “A un certo punto nel terzo set, al cambio di campo, ha preso l’affarino che gli da l’indicazione della glicemia. Lui cerca di non parlarne e non so quanto possa influire nel rendimento della partita, non lo vedo quasi mai mangiare al cambio di campo. Quella sua capacità di tenere botta credo gli venga anche dal fatto che mentalmente è costretto a pensare a quest’altro aspetto della vicenda quando va in campo“.

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