Tennis
Puppo sicuro: “Wimbledon sarà la cattedrale del vero passaggio di consegne tra Djokovic e Sinner”
Dopo due Masters 1000 consecutivi sul rosso tra Madrid e Roma, mancano ormai pochi giorni al via del tabellone principale del Roland Garros 2024. Questa settimana, un po’ a sorpresa, Novak Djokovic ha scelto di giocare l’ATP 250 di Ginevra dopo un avvio di stagione negativo in cui non ha ancora conquistato nemmeno un titolo. Il serbo vuole trovare un po’ di fiducia in vista dei prossimi grandi appuntamenti, tra cui Wimbledon e Olimpiadi. Di questo e di tanto altro si è parlato nella puntata odierna di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport.
“È una stagione molto difficile per il numero uno del mondo. Secondo me è giusto cercare di capire quello che è successo, quello che potrà succedere e soprattutto dare il giusto peso a questo giocatore. Adesso l’interesse per i tifosi di Sinner e per il pubblico italiano è che Jannik possa stare bene e che possa giocarsi il torneo del Roland Garros e vedere cosa succede anche con gli altri. L’ultima notizia è che sia Sinner che Alcaraz sono partiti per Parigi, quindi questa è una buona notizia. Domani giocherà Djokovic contro Hanfmann nel giorno del suo 37° compleanno a Ginevra“, dichiara Puppo.
Sulla presenza del serbo nel torneo elvetico: “Questo è un fatto totalmente anomalo, perché quando Djokovic è sceso in campo la settimana prima del Roland Garros nel 2021, una delle sue più grandi stagioni, lo ha fatto perché era proprietario del torneo a Belgrado e lo ha fatto secondo me anche perché doveva qualcosa soprattutto ai serbi per quello che era successo con la brutta gestione dell’Adria Tour in periodo Covid. Questa volta però è diverso, lui di solito non gioca praticamente quasi mai prima di un torneo del Grande Slam perché comunque sa come gestire quella situazione“.
Sul percorso di Nole a Roma: “Credo che lui non si aspettasse la situazione che si è venuta a creare con la borraccia. C’è stato anche qualcosa di fisico, psicologico, non lo so. Penso che ci possa essere anche legittimamente della paura ad andare in campo dopo un incidente comunque che non è stato volontario, questa è la cosa più importante, perché la sua reazione mi aveva spaventato. Io veramente sono rimasto colpito. Comunque credo che vada dato il giusto riconoscimento a questo giocatore, che in molti dicono sia arrivato al capolinea“.
Sulle difficoltà di Djokovic nel 2024: “Tre punti secondo me sono importanti. Il discorso delle motivazioni è un po’ focale, perché comunque non vuole più togliere lo spazio e il tempo alla famiglia ma è combattuto con la sua anima di grandissimo competitivo che ha ancora dei risultati che vuole raggiungere, senza dubbio io penso aggiungere un altro Slam e soprattutto vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Poi l’aspetto fisico cambiato negli ultimi mesi, ora è meno definito nella parte superiore del corpo e anche le gambe, cioè aveva qualche muscolo in più la scorsa stagione. Poi forse è arrivata la vera Next Gen che può dare molto fastidio e ha già dato tanto fastidio a Djokovic. Questa Next Gen è pronta al passaggio di consegne, quello vero“.
“Sinner non so come viva questa situazione in cui lui ha aperto tutta una serie di situazioni incredibili, soprattutto quello di rubare il passaggio di consegne ad Alcaraz. Per la stagione che ha avuto sulla terra, che non è male avendo vinto 7 partite e persa una, credo che lui la possa vivere come tre occasioni mancate i 1000 giocati sul rosso. Per Montecarlo che ve lo dico a fare, Tourte, per Madrid forse non doveva andare, però visto il cast che è andato avanti a Roma per me Jannik può avere solo che dei rimpianti. Ma è Wimbledon la vera cattedrale per i passaggi di consegne“, aggiunge il giornalista di Eurosport.