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Taekwondo, Europei 2024: Dell’Aquila il faro, match complesso per Alessio. La strada è giusta

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Vito Dell'Aquila
Dell'Aquila/ IPA Sport

Il taekwondo, si sa, è una disciplina complessa. Soltanto i Campioni, quelli più grandi, riescono a riconfermarsi con frequenza. Tra questi c’è sicuramente Vito Dell’Aquila, reduce da una prestazione a dir poco sontuosa ai Campionati Europei 2024 di taekwondo andati in scena lo scorso weekend in Serbia, precisamente a Belgrado.

Sul tatami serbo il Campione Olimpico  in carica ha dettato legge nella categoria -58 kg, demolendo ad uno ad uno i propri avversari non lasciandogli neanche un round. Unica eccezione nella Finale contro il Lev Korneev, dove ha vinto per 2-1 prendendo poi il largo nel round-spareggio. Si tratta del secondo oro continentale per Vito dopo Bari 2019, apparso in una forma che lascia ben sperare in vista dei Giochi di Parigi 2024. Ma non è tanto la condizione fisica ad aver lasciato una buona impressione, quanto quella psicologica, testimoniata dalla capacità di incassare pochissimi colpi, sferrandone invece numerosi.

Più difficile il caso dell’altro asso italiano, Simone Alessio, il quale ha dovuto salutare la gara degli -80 kg ai quarti cedendo il passo a uno dei grandi giganti della disciplina, Maksim Khramtsov, riuscito a imporsi per 2-0. Un K.O che non fa male. Simone infatti si è egregiamente difeso nel primo turno, difendendosi per 4-4, non riuscendo poi ad arginare la carica del russo. Vedendola dal lato positivo non poteva esserci però test migliore per l’atleta, il quale si presenterà il Francia con un incontro di primo piano alle spalle, fondamentale per affrontare al meglio la rassegna a cinque cerchi.

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Escludendo l’assente Matonti, due riferimenti come Alessio e Dell’Aquila non possono che fare bene a un movimento giovane e particolarmente interessante in chiave Los Angel 2030. In tal senso Andrea Conti (54 kg) ha ottenuto la quinta posizione, Daniele Lo Pinto (-64 kg) si è accomodato anche lui ai piedi del podio ben figurando. Tanti alti si sono fermati invece agli ottavi. Ma serve portare pazienza. La strada, è sicuramente quella giusta.

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