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Ciclismo

Tiberi e Pellizzari sono i corridori che l’Italia cercava. Senza illudersi, ma filtra la luce della speranza in fondo al tunnel

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Antonio Tiberi - Lapresse

Per un Tadej Pogacar che domina in lungo e in largo, c’è anche un Bel Paese che cresce e fa ben sperare per il futuro al Giro d’Italia 2024. Dopo annate veramente deludenti, nelle quali gli azzurri più positivi erano sempre stati i veterani (Damiano Caruso su tutti), sembra essere arrivata la luce in fondo al tunnel nei Grandi Giri per l’Italia.

Antonio Tiberi chiuderà la Corsa Rosa al quinto posto, con la Maglia Bianca di miglior giovane e soprattutto con tantissima consapevolezza in più, al termine della prima corsa a tappe da capitano. Il laziale ha corso benissimo, è stato molto regolare e a cronometro si è dimostrato uno dei migliori in gara. Può crescere ancora, dall’alto dei suoi 21 anni: lo aspettiamo per il podio.

Discorso diverso per Giulio Pellizzari. Il corridore della VF Group – Bardiani CSF – Faizanè non ha ancora dimostrato di poter lottare per la classifica generale (anche se probabilmente non ne ha avuto la possibilità visto che nei primi giorni di Giro è stato male). Nella terza settimana però in salita è stato sicuramente tra i migliori.

Pronto al salto nel World Tour il classe 2003 ha dimostrato tutto il coraggio di cui dispone e, a suon di attacchi in salita, è entrato anche nel cuore di Pogacar in persone che gli ha augurato il meglio per il futuro. A cronometro sicuramente è molto indietro, deve crescere anche in discesa, ma quando la strada sale può far paura a tanti.

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