24 Ore di Le Mans

24 ore di Le Mans 2024. Torna uno Schumacher. Mick al via della maratona che rivelò il talento di papà Michael

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Mick Schumacher - LaPresse

Le Mans, anno di grazia 1991. Quell’edizione della 24 ore è passata alla storia per essere stata vinta dalla piccola Mazda a motore rotativo pilotata da Volker Weidler, Johnny Herbert e Bertrand Gachot. Un successo clamoroso, figlio dell’abbaglio tecnico preso dall’organizzazione.

In un maldestro tentativo di avere quello che oggi chiameremmo “Balance of Performances”, venne stabilita un’equivalenza di peso errata. Le auto sovralimentate, come le Jaguar e le Mercedes, vennero penalizzate oltremodo, generando l’esito a sorpresa di quella competizione.

Al di là di questa dinamica, la 24 ore di Le Mans 1991 è stata l’unica alla quale ha preso parte Michael Schumacher, all’epoca ancora ben lontano dal diventare uno dei più grandi della storia dell’automobilismo. Il ventiduenne tedesco correva nel Gruppo C, l’equivalente odierno del Mondiale endurance, con la Mercedes. Componeva l’equipaggio della vettura numero 31 assieme a Karl Wendlinger e Fritz Kreuzpointner. Fu la prima testimonianza del talento di Michael su un palcoscenico globale.

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Dopo un’ora di gara, Schumacher è al comando e precede le altre due Mercedes. Alla quinta ora, Wendlinger esce di pista e perde 5 minuti. Quando Michael torna al volante, comincia lo show. Durante la notte, si lancia in una sequenza mozzafiato di passaggi veloci e recupera un giro all’auto gemella pilotata da Schlesser!

Ai box sono tutti sconcertati, perché non solo Schumacher è il più veloce, ma al contempo è il più rispettoso della meccanica. Deve infatti cambiare i dischi dei freni una volta sola, le altre due Mercedes devono invece effettuare due soste per sostituirli.

L’esperienza non sarà fortunata. A quattro ore dal termine cederà la pompa dell’acqua e l’accaduto comporterà un’enorme perdita di tempo. Alfine, la Mercedes numero 31 taglia il traguardo al quinto posto, staccata però di 7 giri dalla Mazda vincitrice. Eppure, Michael Schumacher diede prova di un talento smisurato.

Il tema è d’attualità, in quanto la 24 ore di Le Mans 2024 vedrà al via – per la prima volta – il figlio Mick. Sarà a bordo dell’Alpine numero 36, in compagnia dei francesi Matthieu Vaxiviere e Nicolas Lapierre. Nessuno si aspetta possa fare come il padre. D’altronde, non lo è.

Però ritrovare uno Schumacher a Le Mans è un dato significativo, soprattutto considerando cosa ha rappresentato la 24 ore del 1991 per Michael. Quale sarà l’esito dell’edizione corrente per Mick non è possibile saperlo, ma la risposta in merito arriverà fra qualche giorno.

Nel frattempo, si può godere un’esperienza unica per chiunque, sia esso un fuoriclasse, un gentleman driver o un onesto pilota che porta con sé un cognome molto pesante.

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