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Atletica, l’Italia ha trovato il 400 dei sogni? Luca Sito strabilia agli Europei, tempo straripante con scioltezza

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Sito / Grana/FIDAL

Due italiani si sono qualificati brillantemente alle semifinali dei 400 metri agli Europei 2024 di atletica leggera, ben destreggiandosi sul giro di pista dello Stadio Olimpico di Roma e meritandosi così il diritto di proseguire la propria avventura in questa rassegna continentale, domani torneranno in scena per provare a guadagnarsi l’approdo all’atto conclusivo.

C’era grande attesa per il giovane Luca Sito, ieri sera grande protagonista al lancio della 4×400 mista e in stagione capace di esprimersi in 45.35. Il 21enne ha sciorinato una classe semplicemente perentoria, facendo sognare gli intenditori italiani e lasciando intuire di avere delle potenzialità sbalorditive.

L’azzurro ha illuminato la scena: partenza a razzo dando però l’impressione di risparmiare, rettilineo opposto di lusso, comoda pennellata di curva e una parte conclusiva in cui si è girato per vedere la situazione alle sue spalle, rallentando e rialzando il busto nel finale. Il crono uscito è sontuoso: 45.12 risparmiandosi tantissimo, miglior prestazione europea under 23 della stagione, personale demolito, ormai andare sotto i 45 sembra una mera formalità e a questo punto inizia a tremare anche il record italiano (il 44.77 di Davide Re datato 2019).

Luca Sito si è lasciato alle spalle il francese David Sombe (45.45), lo sloveno Rok Ferlan (45.52) e il belga Dylan Borlée (45.62). Si tratta del miglior tempo del turno, ma non solo: è diventato il terzo italiano della storia alle spalle di Davide Re (44.77, 44.85, 44.94, 45.01, 45.07, 45.08) e di Alessandro Sibilio (45.08), pareggiando il 45.12 di Matteo Galvan che nel 2016 fu primato nazionale. Record italiano under 23: si sogna davvero in grande in questi Europei, forse non soltanto l’ingresso in finale…

Edoardo Scotti si è presentato galvanizzato sui blocchi di partenza dopo aver conquistato la medaglia d’argento con la 4×400 mista nella serata di ieri. Il lombardo è partito in maniera accorta e ha provato a gestire lo sforzo nei primi tre quarti di gara, si è presentato in sesta posizione sul rettilineo conclusivo e poi ha aperto il suo proverbiale turbo, risalendo fino al secondo posto con il crono di 45.59 alle spalle del belga Jonathan Sacoor (45.50) e davanti al francese Téo Andant (45.65).

Riccardo Meli ha provato a distribuire bene lo sforzo, ma si è un po’ imballato nella parte conclusiva e ha concluso al quarto posto nella seconda batteria con il tempo di 46.17, alle spalle dello svizzero Lionel Spitz (45.37), del portoghese Omar Elkhatib (45.80) e del britannico Alex Haydock-Wilson (46.04). Il 23enne non è riuscito a superare il turno nonostante il proprio primato stagionale: ritoccato il 46.36 di Gorzow, il suo personale è il 45.74 corso l’anno scorso a Nembro.

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