Atletica
Atletica, sarà chiusura col botto per gli azzurri agli Europei? Attesa per Iapichino, Arese e 4×100
Ultima giornata di gare agli Europei di Roma con l’Italia che vuole completare un medagliere indimenticabile, che ha permesso agli azzurri di battere tutti i record di podi ottenuti nelle rassegne continentali. Larissa Iapichino nel salto in lungo può puntare a una medaglia, così come le tre staffette (4×100 maschile e le due 4×400) che hanno centrato l’accesso in finale e Pietro Arese e Pietro Riva in un 1500 di altissimo livello.
Si parte con la serie B dei 10000 metri dove saranno in gara i tre azzurri, Francesco Guerra, Ahmed Ouhdaa e Luca Ursano. Non saranno invece in gara per rinuncia Yeman Crippa e Federico Riva, già soddisfatti del podio della mezza maratona. La prima finale di giornata non vede al via azzurri con un pizzico di rammarico ed è il salto con l’asta maschile. Il favorito per dispersione è il primatista mondiale e campione di tutto Armand Duplantis, che cerca il terzo successo e mira a eguagliare altri due grandi nomi del passato, il francese Renaud Lavillenie e il tedesco Wolfgang Nordwig, quest’ultimo vincitore oltre cinquant’anni fa. Il fenomeno svedese, attuale primatista mondiale con 6,24 metri. Alte le quotazioni per l’altro tedesco Torben Blech e per il greco Emmanouil Karalis, bronzo mondiale al coperto. Tra coloro che ambiscono a un buon Europeo ci sono il turco Sasma, il francese Collet e il collaudato polacco Lisek, che però non è mai salito sul podio in un campionato europeo estivo.
Nella finale del giavellotto si prevede un nuovo scontro tra i primi due classificati dell’Europeo di due anni fa: il tedesco Julian Weber e il ceco Jakub Vadlejch, che ha collezionato cinque medaglie a livello globale, pur mancando quella d’oro. Il miglior accredito stagionale appartiene a un altro tedesco, il diciannovenne Max Dehning, unico a superare i 90 metri quest’anno, anche se attualmente le sue prestazioni si sono stabilizzate intorno agli 80 metri e in qualificazione ha fatto tanta fatica. Tra gli altri protagonisti, un altro talento U23, l’ucraino Artur Felfner, il polacco Marcin Krukowski e i finlandesi Lassi Etelätalo (bronzo a Monaco) e Oliver Helander, quest’ultimo attualmente il migliore del suo paese.
A seguire una delle gare più attese per gli appassionati azzurri: il salto in lungo femminile. L’attesa è tutta per la campionessa tedesca Malaika Mihambo, unica del podio di Monaco ancora in gara. Assenti l’oro di due anni fa Ivana Spanovic (sarà presente la temibile connazionale Milica Gardasevic) e la britannica Jazmin Sawyers, bronzo, fuori per infortunio. La miglior misura continentale all’aperto era fino a ieri quella dell’italiana Larissa Iapichino, argento agli Europei indoor, con un salto di 6,86 metri a Palermo. Tra le altre atlete con le migliori prestazioni recenti ci sono le tedesche Maryse Luzolo e Mikaelle Assani, e la portoghese Evelise Veiga, oltre alla romena Alina Rotaru-Kottmann, la spagnola Fatima Diame, la francese Hilary Kpatcha.
Nella 4×400 femminile Monaco ha vinto l’Olanda guidata da Femke Bol, seguita da Polonia e Gran Bretagna. Da allora, il team olandese ha conquistato l’oro mondiale all’aperto e al coperto, oltre a quello europeo indoor. Si presenta a Roma con solide possibilità di confermare il titolo di due anni fa, grazie anche alle forti basi di Bol e Klaver, anche se ieri in semifinale ha rischiato di restare fuori. Le squadre della Polonia, Irlanda, Francia e Italia, oltre al quartetto belga, sono tutte competitive. Curiosità: nelle ultime sette edizioni, il titolo è stato vinto sempre da una nazione diversa: Russia (assente), Germania, Ucraina, Francia, Gran Bretagna, Polonia e Olanda. Le azzurre sono Ilaria Accame, Alessandra Bonora, Rebecca Borga, Ayomide Folorunso, Alice Mangione, Anna Polinari, Giancarla Trevisan, Virginia Troiani.
Nella 4×400 maschile la Gran Bretagna ha vinto dieci ori nella storia degli Europei, inclusa l’edizione romana del 1974. Il team britannico è salito ininterrottamente sul podio da Atene 1982 e ha condiviso i successi con il Belgio nelle ultime cinque edizioni (due vittorie britanniche e tre belghe). I belgi sono i grandi favoriti di Roma, l’Italia (con Sito e Sibilio in più nel motore) è solida e anche i francesi, d’argento a Budapest, hanno le qualità per puntare alle posizioni di vertice. Per gli azzurri Vladimir Aceti, Lapo Bianciardi, Brayan Lopez, Riccardo Meli, Edoardo Scotti, Alessandro Sibilio e Luca Sito.
Non ci saranno azzurre al via nella finale degli 800 donne. Delusione per l’assenza di Bellò e Coiro, eliminate malamente in batteria. La stella britannica Keely Hodgkinson punta a ripetere il successo ottenuto due anni fa e a eguagliare i due ori della jugoslava Nikolic negli anni ’70 e dell’ucraina Pryshchepa in tempi più recenti. La sua straordinaria forma mostrata a Eugene in Diamond League e anche ieri in semifinale ha confermato la superiorità della ventiduenne britannica, che parte quindi come favorita. Molte atlete sono in grado di raggiungere la finale e di competere per le posizioni dietro Hodgkinson, la finlandese Maattanen, la slovacca Gajanova, la tedesca Kolberg e le francesi Kandissounon e Bourgoin. La Svizzera punta tutto su Hoffmann.
Tra i protagonisti della finale A dei 10000 uomini ci sarà il francese Yann Schrub, bronzo due anni fa, insieme a volti noti come lo spagnolo Thierry Ndikumwenayo e lo svizzero Dominic Lobalu. Anche lo svedese Andreas Almgren, che sta vivendo la migliore stagione della sua carriera, e l’altro francese Jimmy Gressier sono attesi al via. Tra i favoriti anche lo spagnolo Ouassim Oukhelfen, i britannici Patrick Dever e Emile Cairess Leonard, e il belga Isaac Kimeli.
A seguire la finale di una delle gare più attese dell’intero Europeo, quella dei 1500 metri. Il norvegese Jakob Ingebrigtsen, dopo aver dominato i 5000, cerca il suo terzo oro consecutivo, ma stavolta non dovrà vedersela con la coppia britannica che lo ha battuto in passato ai campionati mondiali, Jake Wightman e Josh Kerr. Per contrastare il fenomeno norvegese, ci sono il britannico Neil Gourley, gli spagnoli Fontes e Mechaal e diveris altri specialisti, tra cui gli italiani che stanno vivendo un periodo d’oro, come il neo-primatista italiano Pietro Arese, Federico Riva e Ossama Meslek. Si prevede una gara molto combattuta, anche se Ingebrigtsen rimane il netto favorito per la medaglia d’oro.
In chiusura la finale della 4×100 donne. A Monaco, Germania, Polonia e Italia si sono spartite il podio. Le azzurre partivano con il secondo miglior accredito stagionale ma non saranno al via per l’infortunio di Dalia Kaddari che le ha messe ko. Attesa per la squadra britannica che per valore e tradizione è la favorita per l’oro. Altri team che aspirano a un posto di rilievo includono Spagna, Francia, Olanda, Germania e Svizzera.
L’ultima gara in pista è molto attesa in casa Italia: la 4×100 uomini. Negli ultimi quattro campionati d’Europa, la Gran Bretagna ha sempre vinto l’oro, da Zurigo ad Amsterdam, da Berlino a Monaco ma stavolta non ci sarà per l’errore in semifinale. L’Italia, che non raggiunge il podio dall’argento di Barcellona nel 2010, può vantare l’oro olimpico, l’argento mondiale e la migliore prestazione europea stagionale con un tempo di 38.14 ottenuto alle World Relays di Nassau. Olanda, Francia e Germania sono tra le squadre favorite per il podio all’Olimpico. Per l’Italia Fausto Desalu, Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta, Marco Ricci, Roberto Rigali e Lorenzo Simonelli.