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ATP Halle 2024, Sinner deve superarsi per battere uno Struff a livelli eccelsi: azzurro in semifinale

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse - Olycom

Jannik Sinner deve faticare come mai aveva fatto nell’ATP 500 di Halle finora, ma fa valere il proprio status di numero 1 del mondo e, nel momento decisivo, emerge facendo capire chi è. Vittoria numero 36 nell’anno per l’altoatesino, che va in semifinale battendo il tedesco Jan-Lennard Struff per 6-2 6-7(1) 7-6(3) conquistando anche il primo tie-break nella città teutonica dopo che ne aveva persi tre. Nessuno, però, era decisivo. Domani la sfida a uno tra il cinese Zhizhen Zhang e l’USA Christopher Eubanks, per quella che è la settima semifinale stagionale raggiunta.

Dopo cinque game relativamente tranquilli, in cui sono più i servizi di altro a fare la parte dei padroni, è Sinner il primo ad accelerare. Anche un doppio fallo di Struff, in verità, aiuta ad arrivare a tre palle break, con un grande salvataggio soprattutto sulla seconda (una risposta di dritto fulminante di Jannik intercettata andando verso la rete). Schema ripetuto, ma dall’altra parte, nel punto successivo, ma stavolta l’azzurro ci arriva salvo poi mandare largo il dritto. Continua la spinta del numero 1 mondiale, però, e alla fine il tedesco cede nel nuovo tentativo di prendere la rete (ma fuori tempo). L’altoatesino detta legge anche sul 5-2, trovando un paio di numeri in risposta per avere due set point. Di dritto e di prima Struff regge, ma alla terza chance Sinner di risposta vincente ne piazza un’altra, strettissima, per chiudere il parziale in stile.

Nel secondo set Jannik seguita a fare la voce grossa, trovandosi anche ad avere una palla break sul 2-1 in proprio favore. Come Struff perde un po’ fiducia nel proprio servizio a tratti, la ritrova però quando si tratta di gestire situazioni complesse, e poi sullo slancio va sullo 0-30 (con la complicità dall’altra parte della rete). Qui, però, è Sinner a restituirgli ciò che lui serve, andando poi sullo 0-40 pochi minuti dopo. Ancora la prima del tedesco è decisiva. Sul 3-3 è lui a risalire da 40-0 sotto, ma non riesce ad arrivare ad avere chance per andare avanti. Si entra in lotta in quasi ogni game, con Struff ancora capace di salire sul 4-4 15-30 prima di due ace e uno schema servizio-dritto del leader ATP. Si arriva così al tie-break, che però è semplicemente dominato dal numero 1 di Germania, che lo porta a casa per 7-1.

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Si riparte con cinque palle break, di cui tre consecutive, a disposizione del numero 1 del mondo. Su quattro di esse è il tedesco a servire troppo bene, sulla quinta c’è il dritto in rete dell’italiano. Che, però, ha anch’egli qualche problema con la battuta: nei primi tre game di servizio perde sempre il primo 15 e, sul 2-3, commette due doppi falli, concedendo così anche una chance di 2-4. Sinner riesce a servire profondo, provocando l’errore (di pochissimo) in risposta di Struff. Un ace lo rassicura e, poi, è 3-3. Sul 4-4 nuove possibilità per Jannik, che gioca tre ottimi punti dei primi quattro in risposta, guadagna due palle break, ma si trova una seconda formato prima e un ace a passargli davanti. Inevitabile un altro tie-break, che stavolta parte in un modo diverso: la seconda di Struff trema nel primo punto e, a seguirla, c’è il dritto in rete. Jannik quel minibreak se lo tiene ben stretto, servendo bene e concedendosi un gran controbalzo con smash sul 4-2. Sul 5-2 il numero 2 tedesco scende a rete disperatamente, ma sbaglia il tempo e regala quattro match point. Basta il secondo, con un back di rovescio in rete che certifica la conclusione del confronto.

Davvero dure le due ore e mezza passate da Sinner, per gran merito di Struff, in grado di cancellare ben 16 palle break su 18 con almeno 14 di esse in cui Jannik nulla poteva fare. Ad ogni modo, se il numero 1 del mondo non si fa praticamente mai impensierire è perché, oltre ad avere mediamente game meno lunghi alla battuta (94 prime servite contro 125), quelle che mette in campo le trasforma con maggiori percentuali (55/64, 86%). Potere della posizione numero 1 nel ranking mondiale.