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ATP Halle, Lorenzo Sonego deve inchinarsi ad Alexander Zverev negli ottavi di finale

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Lorenzo Sonego
Sonego / LaPresse

Lorenzo Sonego si è dovuto inchinare negli ottavi di finale dell’ATP500 di Halle (Germania) ad Alexander Zverev (n.4 del ranking). Il n.57 ATP ha ceduto sullo score di 6-4 7-6 (5) al tedesco, non riuscendo a trovare mai il modo di disinnescare la grande efficacia del servizio del suo avversario sull’erba teutonica. Con questo risultato, Zverev approda ai quarti di finale e affronterà il francese Arthur Fils, a segno quest’oggi contro l’altro padrone di casa Dominik Koepfer.

Nel primo set il torinese paga dazio nel gioco d’apertura. La grande profondità dei colpi di Sascha è il fattore discriminante e lo strappo si rivela decisivo ai fini del parziale. Sonego eleva il proprio livello, trovando tanti punti dalla combinazione servizio-dritto, ma in risposta non ci sono possibilità. Zverev serve come un treno e spreca anche delle chance nel nono game, non sfruttando quattro palle set nel turno in battuta del nostro portacolori. Sonny è bravissimo a riemergere dallo 0-40 in maniera pregevole, ma nel decimo gioco non può nulla e il 6-4 sorride al n.4 del mondo.

Nel secondo set il piemontese mette tanto ardore, specialmente nella gestione dei suoi turni al servizio. Zverev, però, è letteralmente ingiocabile alla battuta e l’azzurro non trova mai il modo per creare dei dubbi nella testa del suo avversario. Si va al tie-break e non mancano i rimpianti. Il tennista nostrano parte fortissimo, con due mini-break di vantaggio (3-0), ma la gestione dei turni in battuta successivi è pessima. Sascha trae forza da questo e con alcune giocate sopraffine, come un passante di dritto sulla riga, si porta a casa la partita sullo score di 7-5.

Nelle statistiche a lasciare a bocca aperta è il 79% delle prime di servizio in campo del tedesco, da cui ha ottenuto l’86% dei quindici. Ancor più impressionante è il dato dei punti con la seconda in battuta, pari all’83%. Numeri che sono stati decisivi nell’andamento della sfida.