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ATP Queen’s, Carlos Alcaraz perde e polemizza sulla novità dello shot-clock

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Una sconfitta che brucia. Carlos Alcaraz è uscito sconfitto ieri negli ottavi di finale del Queen’s. Vincitore del celebre torneo londinese sull’erba l’anno passato, lo spagnolo si è dovuto inchinare al padrone di casa Jack Draper sul punteggio di 7-6 (3) 6-3.

Il britannico, in grande condizione vista l’affermazione a Stoccarda battendo in Finale Matteo Berrettini, ha confermato le sue grandi qualità sui prati e sarà da prendere in considerazione in vista di Wimbledon. Per Alcaraz uno stop che ci può anche stare, viste le poche partite disputate sull’erba e la necessità di trovare il feeling. In tutto questo, Carlitos in conferenza stampa ha espresso non poca contrarietà rispetto a una novità regolamentare.

L’ATP, infatti, ha introdotto in via sperimentale per il Queen’s e anche per il torneo di Halle, dove è impegnato Jannik Sinner, una modifica relativa allo “shot-clock”, ovvero il tempo concesso a un giocatore per servire. Come è noto agli addetti ai lavori, i tennisti dispongono di un tempo limitato per effettuare il servizio tra un punto e un altro, pari a 25″.

Un tempo ben visibile anche per il contatore presente in campo, a disposizione del pubblico. Tuttavia, nel caso specifico c’è stata una novità, vale a dire nei due tornei menzionati i 25″ iniziano a essere misurati appena termina il punto precedente e non quando il giudice di sedia chiama il punteggio.

Un cambiamento fortemente criticato da Alcaraz: “Questa nuova regola è pazzesca ed è dannosa per i giocatori. Se finisco il punto in rete, non ho nemmeno il tempo di andare a prendere le palline. Non sto parlando di andare a prendere gli asciugamani, no, parlo del fatto che non c’è nemmeno il tempo per giocare. È una follia, è qualcosa che non si è mai visto in nessuno sport“, le parole furenti dello spagnolo.

Per la gioia dell’iberico questa regola nei Championphips, così impostata, non ci sarà. Tuttavia, il tutto è frutto del tentativo da parte del massimo circuito internazionale di andare a snellire l’evoluzione del tennis, sempre più mainstream.

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