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Basket: la decisione su Abass-Napier accende gli animi. Messina: “I miei erano sicuri della palla nostra”. Banchi: “Decisione inspiegabile”
C’è un grande protagonista nella conferenza stampa successiva a gara-3 di finale scudetto tra Olimpia Milano e Virtus Bologna. Si tratta, chiaramente, dell’ultimo fischio di Carmelo Paternicò, che tra la sorpresa anche di chi gli era accanto all’instant replay ha girato una rimessa originariamente data alla Segafredo e l’ha concessa all’EA7 con meno di due secondi sul cronometro. Protagonisti della situazione Awudu Abass e Shabazz Napier, in un momento nel quale il replay non appariva mai totalmente chiaro (e, di solito, quando manca chiarezza rimane la decisione originale).
Queste le parole dall’interno del Forum di Assago di Ettore Messina: “Ci sono state due gare diverse. Nel primo tempo le squadre hanno trovato facilità a segnare, nel secondo abbiamo limitato il loro tiro da tre ovviamente scoprendoci sotto canestro. […] Importante essere stati lì con la testa possesso dopo possesso, è quello che ha deciso la gara per noi. Le lamentele della Virtus sull’ultima azione? Gli arbitri hanno visto il replay, ma tutti i miei giocatori erano sicuri fosse palla nostra. Non ho molto da dire. Poi noi in gara 1, sull’ultima azione, non abbiamo avuto la fortuna di avere un replay sull’ultimo tiro di Napier. […] Melli ha chiesto di marcare Shengelia, mi sembra una bella proposta dal punto di vista di affermare la personalità. Oggi ha fatto una partita difensiva eccellente ed anche in attacco è stato mobile“.
Così, invece, Luca Banchi, che non è evidentemente soddisfatto: “Un’altra partita di grande intensità cha abbiamo saputo interpretare tenendo costantemente il contatto con Milano. Non abbiamo saputo trovare nel finale le giocate che sarebbero servite per completare il lavoro. […] L’ultima azione? Si vede bene che la palla va in direzione contraria ad Abass. Decisione oggettivamente inspiegabile, sconcertante. Non spetta a me giudicare. Ritengo però anche inspiegabile, a 15″ dalla sirena, l’infrazione di passi di Mirotic, che senza contatto trascina le ginocchia a terra. E’ evidente che quella è un’infrazione. Ne devo semplicemente prendere atto, non spreco energie e fiducia per questo. Teniamo determinazione e concentrazione: su quei possessi finali dobbiamo avere lucidità per non recriminare“.
Domani, ancora alle 20:30 e ancora ad Assago, l’EA7 avrà la prima possibilità di portare a casa la serie in una finale che, dopo 17 anni, torna ad essere al meglio delle 3 su 5 invece delle 4 su 7 inserite fin dalla stagione 2007-2008 e durate fino all’annata passata.