Calcio
Calcio, Luciano Spalletti in vista dell’Europeo: “Il futuro è davanti a tutti, sta a noi costruire il nostro”
L’Italia si prepara per l’ultima amichevole in vista degli Europei di Germania 2024. Domani sera alle ore 20.45, infatti, gli Azzurri saranno in campo contro la Bosnia ed Erzegovina, allo stadio Castellani di Empoli. L’ultimo test prima del via ufficiale della manifestazione continentale che avverrà sabato 15 giugno alle ore 21.00 contro l’Albania a Dortmund.
Alla vigilia del match contro la Bosnia, il commissario tecnico Luciano Spalletti fa il punto della situazione sul percorso della squadra: “Mi aspetto di vedere che si mettano in pratica quelle che sono state le analisi fatte dopo la partita contro la Turchia. Empoli? Li ho comprati tutti io i biglietti dello stadio (ride, ndr). Sono tutti miei amici, sicuramente mi sentirò a casa perché lì ho vissuto momenti bellissimi: ho vissuto tutta la mia infanzia, sono stato calciatore di una squadra di bambini, poi calciatore della prima squadra, poi allenatore delle giovanili, poi allenatore della prima squadra. Abbiamo lottato per vincere i campionati, per la salvezza: è un’esperienza che mi dà emozioni fortissime quando me la ricordo. Per me sarà come giocare una partita dell’Europeo”.
Tornando alla Nazionale ed agli Europei in arrivo. Gli obiettivi devono essere chiari: “Il futuro ci viene concesso d’ufficio: poi si va a lavorare in maniera seria e si aspira al massimo. Per noi è aperto tutto, ed è giusto che sia così. Non ci sarà mai una posizione di tranquillità vestendo la maglia azzurra e noi dobbiamo essere capaci di gestire questa responsabilità. Dire a questi ragazzi che l’unico modo corretto di vestire questa maglia è vincere, però, non è corretto”.
Lo sbarco alla kermesse continentale va a chiudere un primo anno insieme che ha vissuto momenti non semplici, specialmente all’inizio: “Quando sono arrivato c’era una ferita aperta molto importante. All’Europeo ci siamo andando, vediamo di crescere ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Non vogliamo essere gli hacker di noi stessi: si sta qui dalla mattina alla sera con tutta la Federazione a stare vicino ai ragazzi. Abbiamo una squadra forte: non sono io che ho scelto questi 26 ragazzi, sono loro che si sono meritati che io li scegliessi”.
Passiamo ai singoli. Lorenzo Pellegrini indosserà la maglia numero 10. “Ha le qualità e la pasta per indossare quel numero. Sa galleggiare nei mezzi spazi, sa calciare le punizioni e i rigori, ha il piede per mettere quella ‘palletta’ in poco spazio, ha modo di scannerizzare quello che ha dietro le spalle, vede oltre il primo passaggio, sa saltare l’uomo nello stretto. A quel numero ci si avvicina anche Barella, che però è un giocatore che va anche a scontrarsi con gli avversari”.
Nicolò Barella, invece, non ci sarà domani sera contro la Bosnia, ma gli esami odierni hanno dato nuovamente fiducia al centrocampista nerazzurro: “Ma sulle sue condizioni c’è ottimismo dal primo momento. Quando si va a verificare un affaticamento c’è una visione non chiarissima: se si aspetta un giorno o due le cose diventano più chiare. Non può essere a disposizione per la partita di Empoli, ma per la partita con l’Albania siamo fiduciosi”.
Altre indicazioni del CT: Scamacca giocherà in avanti, mentre Buongiorno sarà in difesa. In mezzo al campo si vedrà Fagioli: “Ha bisogno di minutaggio, giocherà domani insieme a Jorginho. Bisogna essere bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po’ di roba in più rispetto a ciò che fin qui abbiamo fatto vedere. Dobbiamo stare più nel settore centrale e provare a comandare la partita: bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona di campo dobbiamo gestirla. Noi abbiamo un po’ tutto con questi 26 giocatori”.
Ultima battuta sui rivali di domani sera, la Bosnia: “Sono una squadra che fa della ripartenza la loro prima qualità. Hanno un blocco abbastanza basso e danno la sensazione di gestire la partita in modo equilibrato. Dovremo essere bravi noi nella gestione nella loro metà campo, mantenendo allo stesso tempo un reparto di guardiani che faccia le cose in maniera corretta”.