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Ciclismo, Tadej Pogacar e le insinuazioni di doping dalla Francia

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Tadej Pogacar
Tadej Pogacar - Lapresse

Tutti hanno negli occhi l’impresa spettacolare di Tadej Pogacar al Giro d’Italia: un dominio unico per lo sloveno della UAE Emirates che ha vinto sei tappe e ha tenuto per venti giorni la Maglia Rosa, trionfando a Roma con quasi dieci minuti di vantaggio sul primo degli inseguitori, Daniel Martinez.

I tifosi si sono tutti emozionati con gli scatti del corridore più forte al mondo che ora va a caccia del capolavoro: la doppietta Giro-Tour che manca dal 1998 quando ci riuscì Marco Pantani.

Ad alcuni, probabilmente invidiosi, non è andata giù questa dimostrazione di forza del fenomeno sloveno. Dalla Francia infatti sono arrivate alcune accuse insensate riguardanti il doping. Uno di questi è stato Philippe Saudé, ex corridore degli anni ’80. Le sue parole a RMC: “L’ho visto sulle salite che ho scalato anche io. È incredibile quello che ha fatto Pogacar. Non è stanco, sale ridendo. Tra un po’ dovremo mettere le balle di fieno sulle salite”. E aggiunge: “Il doping esiste dalla notte dei tempi, ma questi non sono gli stessi prodotti che si usano adesso. E quello che accadrà nei prossimi anni è spaventoso”.

Su X poi si è espresso anche l’ex allenatore della Festina Antoine Vayer: “È inumano. Gli altri migliori corridori al mondo hanno il 10-15% di watt in meno e non cercano più di tenere il passo. Se non siamo complici né intellettualmente disonesti e se siamo lucidi, cogliamo la portata dell’inganno di fondo che conosciamo fin troppo bene in questo sport e in alcuni dei suoi attori che uccidono i virtuosi, che sono numerosi, ma tacciono a causa dell’omertà del mondo del ciclismo“.

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