Roland Garros

Djokovic vede ancora il baratro, poi rimonta Cerundolo e avanza ai quarti del Roland Garros

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Novak Djokovic va oltre la razionalità e la logica: il serbo batte Francisco Cerundolo con il punteggio di 6-1 5-7 3-6 7-5 6-3 in oltre quattro ore e mezza di gioco. Il numero 1 del mondo si difende ancora dall’attacco di Sinner: era sotto 2-4 nel quarto, ha trovato ancora la forza di ribaltare il match dopo quello finito in piena notte, dopo oltre quattro ore contro Musetti. Rimpianti che restano per l’argentino, per non aver spinto al punto giusto nei momenti in cui poteva affondare il colpo. Ai quarti di finale del Roland Garros, per Djokovic uno tra Ruud e Fritz.

Il match è equilibrato e tirato negli scambi sin da subito, ma tutti i punti più importanti sono vinti da Djokovic. Cerundolo nel terzo gioco ha due palle break per prendere un vantaggio, ma il serbo riesce a trovare gli antidoti ed a comandare sempre quando è sotto nel punteggio, a differenza dell’argentino, che concede delle chance e non riesce ad annullarle, avendo troppa fretta e mancando di solidità. Il numero 1 del mondo sale sul 5-1 e cancella altre due palle break per poi chiudere sul 6-1 nel primo parziale.

All’inizio del secondo set Djokovic non è perfetto: la palla viaggia meno ed il campione in carica accusa dei problemi al ginocchio destro. Per questo chiede anche l’intervento del fisioterapista, che ad ogni cambio di campo torna a massaggiarlo. In totale il serbo cancella ben sei palle break tra il quarto ed il sesto gioco: Cerundolo ha delle accelerazioni con il dritto che lo lasciano fermo, ma sulle palle break soccombe sempre tra i meriti del numero 1 del mondo, che mette sempre la prima, ed i suoi demeriti, non riuscendo mai a prendere in mano il pallino del gioco. Djokovic sembra riprendersi con il passare dei minuti, annulla una palla break anche sul 3-4, ma poi commette una serie di errori banali sul 5-6, di cui uno grave con il dritto sul secondo set point, cede la battuta alla tredicesima palla break del match e perde per 5-7 il secondo set.

Nel terzo il calo di energia e di rendimento di Djokovic sono ancora più evidenti: il break per Cerundolo questa volta arriva alla prima occasione, con il serbo che arriva malissimo su un rovescio in corsa. La mobilità sembra sempre più limitata all’interno degli scambi, Djokovic cerca sempre di abbreviare lo scambio attraverso palle corte e viene sempre messo sotto pressione dall’argentino. Emblematico sul 3-5 30-30 l’errore in risposta di rovescio sulla seconda di servizio del sudamericano, che si prende per 6-3 il terzo parziale, nonostante qualche errore con il dritto ed una palla del 4-0 non sfruttata.

Rinascita che non sembra esserci da parte di Djokovic: sempre in affanno, sempre indietro nello scambio, sempre boccheggiante. Cerundolo non comincia il set con grande coraggio, ma nel quinto gioco trova comunque il break con l’ennesimo errore su un rovescio interlocutorio da parte del ventiquattro volte campione Slam. Man mano che si avvicina il traguardo, ecco che il braccio comincia a tremare e l’argentino commette un gratuito con il dritto ed uno con il rovescio in corsa, cedendo la battuta per il 4-4, rimettendo tutto in discussione. I problemi non terminano per Djokovic, che deve cancellare una palla break sul 30-40, si butta avanti alla disperata, ma Cerundolo non trova il passante. Allora la patata bollente passa all’argentino, che torna ad avvertire la tensione: risale con coraggio dal 15-40 con due grandi accelerazioni di dritto, ma cede al quarto set point e perde per 5-7 un set nel quale conduceva 4-2.

Nel quinto parziale Djokovic, come d’incanto, sfrutta l’inerzia della partita che vira dalla sua parte, trova sempre più consistenza e solidità e piazza immediatamente il break. Il campione in carica sembra lanciato, avanti 2-0 30-0, ma tra errori ed un gran passante di Cerundolo, tutto torna nuovamente in ballo ed arriva un inaspettato controbreak. Si entra nuovamente in bagarre e il giocatore di Buenos Aires sul 3-4 si fa rimontare dal 40-0, concedendo una palla break sulla quale Nole si inventa un dritto in corsa pazzesco che rimbalza sulla riga: il serbo va al servizio per il match e chiude un incontro incredibile vincendo per 6-3 al quinto set.

Djokovic ha messo a segno 52 vincenti e commesso 46 errori gratuiti, un saldo meno positivo rispetto al 68-45 di Cerundolo. Fondamentali sono state le 15 palle break annullate sulle 19 concesse, alcune in momenti nei quali sembrava finito, o quasi. Novak Djokovic, ancora una volta, ha trovato la forza per ribaltare l’incontro.

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