Nuoto
Europei nuoto 2024, Tuncelli sorprende Romanchuk nei 1500 sl. Ungheria vince il medagliere, altri ori con Keselj e Kos
Si sono chiusi gli Europei di nuoto di Belgrado: ultime dieci medaglie assegnate, ultimi 10 titoli continentali, con il medagliere che è appannaggio dell’Ungheria con 10 ori, 9 argenti e 8 bronzi avanti a Grecia e Israele.
L’austriaco Felix Auboeck conferma il pronostico e si prende l’oro nei 400 stile libero: interessante il suo 3’43”24, crono migliore di oltre un secondo rispetto a quello con cui vinse l’argento nella stessa gara tre anni fa a Budapest. Distacchi siderali ai suoi avversari, oltre quattro secondi al greco Dimitrios Markos e allo svizzero Djakovic che completa il podio.
Il pomeriggio è stato però anche il momento della nascita di una nuova stella. Kuzey Tuncelli, classe 2007, si laurea campione europeo dei 1500 stile libero in 14’55”64, battendo nientemeno che il favorito Mikhailo Romanchuk: negli ultimi 500 metri il turco è stato inavvicinabile, migliorando il suo personale e proponendosi come protagonista per il prossimo futuro, mentre per l’ucraino arriva un brutto segnale in vista dei Giochi. L’ungherese Zalan Sarkany a completare il podio.
Pronostici rispettati per Kristian Gkolomeev, che si prende di forza i 50 stile libero: vittoria al fotofinish in una gara che parla ellenico, 21”72 e un solo centesimo meglio del connazionale Bilas, Vladyslav Bukhov si accontenta del bronzo. Vale lo stesso per il greco Apostolos Christou, che si prende il secondo oro della sua avventura continentale prendendosi anche i 100 dorso dopo i 50, e per Hubert Kos nei 200 misti: l’ungherese ha bisogno di una gran frazione a tile libero per superare Ron Polonsky e vincere in 1’57”21, terzo il turco Saka. Sorpresa invece nella 4×100 maschile, con l’Austria che esulta su Polonia e Ucraina.
Sorpresa invece nei 50 rana femminili, con Dominika Sztandrea che si mette al collo l’oro in 30”55, avanti alla finnica Kivirinta (+0.10) e alla svedese Klint Ipsa (+0.35), mentre nei 200 farfalla femminili è la danese Helena Bach a prendersi il primo alloro di rilievo della carriera dopo due argenti tra Europei e Mondiali. 400 sl che invece arridono ad Ajla Kesely, che come Kos in precedenza si prende l’oro grazie ad una meravigliosa ultima frazione superando una stoica Barbora Seemanova. Polonia che invece esulta nella 4×100 mista femminile in 3’58”71, avanti a Ungheria e Danimarca.