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F1. Al di là dell’esito del GP di Spagna, la Ferrari ha cominciato al Montmelò una partita cruciale

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Charles Leclerc
Charles Leclerc - LaPresse

L’esito del Gran Premio di Spagna di Formula Uno è risaputo. Come ogni risultato, deve però essere contestualizzato e non può essere analizzato a posteriori, basandosi su quanto accaduto, ragionando dunque con il senno di poi. È il “senno di prima” a far fede e, in relazione alla Ferrari, il tema forte è rappresentato dalla decisione di apportare un vigoroso aggiornamento alla SF-24 già in terra iberica.

Bene ha fatto la Scuderia di Maranello a muoversi in questa direzione, perché il Montmelò è un tracciato adattissimo ad avere riscontri in merito alla bontà di una vettura. In Catalogna, spesso, emerge il vero valore delle varie monoposto. Dunque agli ingegneri di Maranello il compito di fornire la diagnosi più corretta relativamente a quanto si è verificato tra venerdì e domenica.

Si ragiona, beninteso, a un livello più elevato del mero risultato. Quello può anche essere influenzato da circostanze favorevoli o sfavorevoli, piuttosto che dal contesto in cui viene ottenuto. Montecarlo e Montreal, al riguardo, sono un ottimo esempio di come non ci si deve focalizzare sulla posizione in classifica (sempre che si arrivi al traguardo). Al di là delle dichiarazioni di facciata, l’obiettivo ferrarista è verosimilmente quello di decidere come impostare il lavoro delle prossime settimane, per non dire dei prossimi mesi.

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Nella Formula Uno attuale, nel caso si scivoli a valle, la salita per tornare al vertice è buia e impervia. Può capitare di sbagliare strada anche ai migliori. Mercedes rappresenta un esempio scolastico in questo senso. Indipendentemente da quanto possa essere espresso ai microfoni da Frederic Vasseur e dai piloti, la partita cominciata nei giorni scorsi riguarda ben più del proseguo della stagione corrente. Insomma, siamo inevitabilmente già a parlare di “anno prossimo”.

Il primo round, quello del Montmelò, è incasellato nell’archivio dei necessari riscontri. Ora ci si sposta a Spielberg, dopodiché si andrà a Silverstone. Tre tappe in rapida successione prima dell’Ungheria e del Belgio, appuntamenti che andranno a chiudere un quintetto di prove sul quale Ferrari ha voluto investire con decisione in termini di sviluppo.

In quale ottica però? 2024 o 2025? La risposta a questa domanda, l’avremo verosimilmente tra un mesetto abbondante, quando all’esito del GP di Spagna si aggiungerà quello dei quattro successivi.

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