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F1, Ferrari e la cabala legata al sogno Mondiale Costruttori. C’è un secondo indizio che lo annuncia?

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Carlos Sainz
Sainz / LaPresse

Nel mese di aprile si è scritto di come, da quando la Formula Uno ha messo piede a Melbourne, chi realizza una doppietta all’Albert Park abbia poi sempre vinto il Mondiale piloti e costruttori. Gli otto one-two da quelle parti – 1996 (Williams), 1998 (McLaren), 2000 (Ferrari), 2004 (Ferrari), 2009 (Brawn GP), 2015 (Mercedes), 2016 (Mercedes) 2019 (Mercedes) – hanno sempre annunciato l’arrivo degli Iridi.

Questo precedente viene tenuto da conto da un paio di mesi e il successo di Charles Leclerc a Montecarlo permette di alzare viepiù l’asticella, perché l’affermazione del monegasco sulle strade di casa rappresenta un altro segnale molto incoraggiante nella prospettiva del proseguo della stagione.

Ebbene, quante volte è capitato che la stessa squadra abbia trionfato sia a Melbourne e a Montecarlo con due piloti diversi? Dimenticate la doppietta australiana, qui si parla di semplice vittoria. Il responso è sorprendente, poiché la situazione si è proposta solo quattro volte. Nel 1999 con la Ferrari e poi in tre occasioni con la Mercedes (2015, 2016, 2019).

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In tutti i quattro casi, il team in questione si è fregiato del Mondiale costruttori al termine dell’annata agonistica. Invero, manca all’appello solo il titolo piloti 1999, ma sappiamo come venticinque anni orsono Michael Schumacher si sia spezzato una gamba a Silverstone. Se non fosse occorso quell’incidente, il Grande Digiuno avrebbe potuto essere di un anno più breve.

Agatha Christie sosteneva che tre indizi facessero una prova. Al momento siamo a quota due indizi di come il 2024 possa risolversi con almeno un trionfo ferrarista… Se si dovesse sottostare alle regole della “cabala”!

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