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Ciclismo

Giro di Slovenia 2024, Dainese battuto di mezza ruota da Bauhaus allo sprint. Tedesco nuovo leader della generale

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Phil Bauhaus
Phil Bauhaus - LaPresse

Una tappa che poteva lasciare presagire un prevedibile arrivo in volata a gruppo compatto, ma la strada ha dimostrato che questa seconda frazione del Giro di Slovenia 2024 fosse tutt’altro che scontata. Alla fine sprint è stato, decisamente caotico, ma dopo una vera e propria mini classica, con un’ultima parte tutta strappi con strade strette e impegnative. A spuntarla sul traguardo di Rogaška Slatina è il tedesco Phil Bauhaus, con l’alfiere della Bahrain – Victorious che brucia al photofinish l’azzurro Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team).

Una volata sudata veramente tanto dai velocisti che l’hanno potuta disputare, e caratterizzata da una caduta negli ultimi cinquecento metri che ha messo fuori gioco tra gli altri chi non si trovava nelle primissime posizioni. Per Bauhaus è il terzo successo in terra slovena, la ventiduesima in carriera e la seconda in questo 2024, che gli vale anche la testa della classifica generale. Per Dainese invece appuntamento con il successo ancora rimandato, e all’azzurro sembra sempre mancare il centesimo per fare l’euro. Completa il podio odierno il padrone di casa Luka Mezgec (Team Jayco AlUla), che precede il teutonico Jonas Koch e un ottimo Jhonatan Narvaez. Dalla sesta alla nona posizione poi tanta Italia: Alessandro Covi, Filippo Fiorelli, Giovanni Lonardi e Matteo Moschetti.

Fin dai primi metri si è partiti a tutta e si sono staccati in quattro: il ceco Tomáš Kalojíros (Pierre Baguette Cycling), l’austriaco Mario Gamper (Santic – Wibatech), il croato Nicolas Gojković (Adria Mobil) e l’australiano Dylan Hopkins (Ljubljana Gusto Santic). Il quartetto ha subito preso un margine interessante, per poi essere raggiunto dalla coppia italo-slovena formata da Davide Baldaccini (Team Corratec – Vini Fantini) e Marcel Skok (Adria Mobil), evasa di forza poco dopo dal plotone.

Una volta ricompattato il sestetto ha iniziato a collaborare, iniziando ad incrementare il vantaggio fino a toccare i quattro minuti. La situazione è cambiata drasticamente sulla salita di Celjska koča (7,6 km al 5.5%), quando il plotone ha iniziato a spingere, sotto il ritmo imposto dalla Bahrain – Victorious, riavvicinandosi agli attaccanti e facendo perdere contatto a Dylan Groenewegen. Dopo la discesa la fuga è stata annullata, ma al traguardo mancavano ancora settantaquattro chilometri. Sono dunque ripartiti gli scatti, e ne è uscito un quartetto decisamente interessante, formato da Mikkel Honoré (EF Education – EasyPost), dallo spagnolo Pau Miquel (Equipo Kern Pharma), dal britannico Connor Swift (INEOS Grenadiers) e dall’azzurro Martin Marellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).

Un minuto di vantaggio preso rapidamente dai nuovi attaccanti, con il gruppo che con i continui mangia e bevi faticava a recuperare. C’è stata una selezione naturale incredibile, con scatti e controscatti continui che hanno reso gli ultimi cinquanta chilometri davvero duri per le gambe di tutti i corridori. Il gruppo si è frazionato più volte, con Honoré che è stato l’ultimo ad arrendersi venendo ripreso solo a tre chilometri dall’arrivo, quando l’odore d’impresa era sempre più vicino. Il forcing della Bahrain – Victorious ha però dato i suoi frutti, con Bauhaus che ha completato il lavoro dei suoi compagni andandosi a prendere anche la maglia di leader della classifica generale. 

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