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Golf, Marcel Siem vince l’Open d’Italia al playoff dopo una domenica solo per cuori forti. Quattro italiani tra i primi dieci
Un ultimo giro solo per cuori forti, con ribaltamenti continui ed emozioni a non finire. Non sono infatti bastate 72 buche, ma si è dovuti andare al playoff per incoronare Marcel Siem come vincitore dell’81° Open d’Italia. Il tedesco batte alla prima buca di spareggio il giovane Tom McKibbin, che dopo aver passato il taglio a pelo ha giocato un weekend, e soprattutto una domenica, eccezionale. Ancora una volta una grande settimana per gli italiani, con quattro bandierine tricolori tra i primi dieci.
È stato spettacolo assoluto all’Adriatic Golf Club di Cervia. Partiamo dal mattino, quando McKibbin è partito con sei colpi di ritardo dalla testa. Il classe 2002 ha messo in campo tutto il suo talento, con un giro chiuso in 65 colpi (-6) per diventare il leader in Clubhouse quando i primi della classifica avevano appena iniziato le loro diciotto buche. Per il nordirlandese seconde nove da paura, con quattro birdie tra la 11 e la 16, ma il -10 totale non sembrava poter significare così tanto come è poi successo. Sono partiti infatti fortissimo Siem e Antoine Rozner, che praticamente insieme sono saliti a -13 al giro di boa del giro finale.
Un vento però che si andava intensificando, la pressione che saliva hanno complicato il tutto. Dopo la serie di colpi guadagnati è arrivata quella di colpi persi, con Rozner che ha visto allontanarsi le possibilità di vittoria con un bruttissimo +5 complessivo dalla 13 alla 17. Anche Siem ha perso quattro colpi nelle seconde nove, e sul tee della 18 aveva bisogno del birdie per forzare il playoff. Un birdie arrivato con un putt imbucato da oltre sette metri, sottolineato dalla sua classica esultanza sempre molto marcata.
Al playoff il tedesco è arrivato carico a mille, mentre McKibbin si è dovuto preparare in fretta e furia quando stava già per tornare a casa. Tutti e due arrivano in green in due, con Siem più vicino del nordirlandese. Il classe 2002 sbaglia il putt, il teutonico no e può così festeggiare la sesta vittoria sul DP World Tour (facendo tre su tre al playoff). McKibbin si deve accontentare del biglietto per l’Open Championship, con il viaggio per il Royal Troon vinto anche dall’americano Sean Crocker (68), terzo a pari merito a -9 insieme al tedesco Jannik De Bruyn (69).
Arriviamo in quinta posizione per trovare Andrea Pavan, il primo degli italiani. Seconda settima consecutiva di altissimo livello per l’azzurro, che chiuso la domenica in 70 colpi ed è appunto quinto con un totale di -8 a pari merito con altri quattro giocatori. In questo gruppo c’è anche quel Rozner (73) che ha sognato la vittoria, ma le ultime sette buche disastrose gli hanno fatto perdere non solo il torneo, ma anche la qualifica per l’ultimo major stagionale. Con loro condividono la quinta piazza l’indiano Shubhankar Sharma (70), lo statunitense James Nicholas (70) e lo spagnolo Adri Arnaus (69).
Completa la top-10 a Cervia un foltissimo gruppo in decima piazza a -7. Sono ben in dodici con lo stesso punteggio, a sinonimo di una settimana combattutissima. Tra di loro troviamo tre italiani, tutti con storie diverse: Matteo Manassero, Filippo Celli e Gregorio De Leo. Il veronese sta disputando una stagione favolosa ed è all’ennesima prestazione di sostanza dell’anno; per lui giro finale in -2 e come sempre il pubblico maggiore era a seguire le sue partite. Anche per Celli domenica da 69 colpi, per un torneo solido e finalmente una buona settimana per il vincitore della Silver Medal a Saint Andrews.
La vera sorpresa italiana è però De Leo, classe 2000 e al primo risultato di spicco sul circuito maggiore. L’azzurro era partito a -8, ha forse sentito un po’ la pressione ma il decimo posto finale è grasso che cola. Avvio forte con due putt quasi sbordati per il birdie, poi i bogey della 6 e della 8 lo fanno precipitare. Due birdie lo riportano in alto, però il doppio bogey alla 16 gli costa le ultime chance di giocarsi ancora qualcosa di più importante. Per quanto riguarda gli italiani chiude 22° Guido Migliozzi, 50° Aaron Zemmer, 55mi Edoardo Molinati e Jacopo Vecchi Fossa, ed infine 63° Lorenzo Scalise.