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IL CANTO DI SARA E JASMINE! Errani e Paolini in finale di doppio al Roland Garros!

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Sara Errani, Jasmine Paolini
Errani, Paolini / Marco Iacobucci Epp / Shutterstock.com

Arriva un nuovo momento d’incanto per l’Italia al Roland Garros 2024. Sara Errani e Jasmine Paolini conquistano la finale di doppio, vincendo sul Court Simonne Mathieu in rimonta la semifinale contro Marta Kostyuk ed Elena-Gabriela Ruse. 1-6 6-4 6-1 il punteggio finale per le due azzurre contro l’ucraina e la rumena, che dopo un primo set sopra ritmo sono rimaste sostanzialmente irretite dalla solidità delle due azzurre e dalla loro fortissima unione in campo, che ha fatto la grande differenza nel corso del match. Ora si attende il nome delle altre finaliste: le USA Caroline Dolehide e Desirae Krawczyk oppure il duo USA/Repubblica Ceca composto da Coco Gauff e Katerina Siniakova. Si giocherà domenica alle 11:30; azzurre ora 13 e 14 della classifica WTA di doppio, nonché con la chance di attaccare anche il primo posto della Race.

Il terzo game, con Errani al servizio, è il primo ad avere un maggiore odor di lotta, ed è Kostyuk che aggredisce in risposta da destra per procurarsi la palla break. Ruse, poi, colpisce su Paolini a rete e lascia all’ucraina il resto: 1-2. Il break viene confermato, e per le italiane si conferma il fatto di dover fronteggiare un gioco per buona misura basato sulla potenza. Il risultato è una chance dell’1-4, che si concretizza a causa di un intervento di Errani a rete che finisce lungo. E la questione non si placa, perché le due giocatrici dell’Est non accennano a fermare il loro piano tattico: colpire, e forte, ogni volta che possono. Ruse, in fiducia, s’inventa anche uno spettacolare smash in arretramento al limite del corridoio. Il tutto a sigillare il 6-1.

A inizio secondo set c’è subito una chance di buona ripartenza per Errani e Paolini: Sara tiene la spinta di Ruse, Jasmine le mette la palla nei piedi ed è 1-0. Arriva poi la conferma del break, soprattutto perché ripreso da 0-30. Sul 2-1, però, Kostyuk e Ruse le provano tutte per rientrare, ma in (larga) parte non sfruttano le loro occasioni anche in maniera grossolana e in parte Errani si attrezza nei miracoli, come in una terza palla break (su dieci) nella quale salva il possibile e anche l’impossibile. Dopo quasi venti minuti, però, arriva il recupero da parte del duo dell’Est, un 2-2 che si porta via sostanzialmente un terzo dell’incontro fio a questo momento. Tutto lo sforzo di Kostyuk e Ruse viene però vanificato in due minuti, cioè un decimo del tempo, dato che c’è il break a zero da parte delle italiane. La situazione prosegue a colpi di break e con Kostyuk che si rivela la più nervosa del lotto. Le azzurre salgono sul 4-3, poi confermano (finalmente) il break di vantaggio con un clamoroso lob difensivo di Errani che manda fuori tempo Ruse, vanamente pronta a correre indietro dopo un paio di assurdità tattiche. Gli ultimi game, anche con la collaborazione di una Paolini che il peso di palla lo fa sentire, passano tranquillamente e arriva il 6-4 che rinvia l’esito della contesa al terzo parziale.

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E il primo gioco è subito ricchissimo di lotta (e si allunga anche per durata): tre le palle break per le due azzurre, con Ruse che sbaglia di rovescio e deve concedere spazio al vantaggio iniziale di Errani e Paolini. Per le due azzurre ormai la situazione è chiara: visto il nervosismo andante e l’altrettanto grande incostanza delle avversarie, basta continuare a tessere le trame tattiche per dimostrare affiatamento e capacità di comandare la situazione. Emblematico, sul 4-1 con due break di vantaggio, il dritto incrociato strettissimo di Paolini che rimanda indietro Kostyuk e consente a Errani di chiudere con la volée. Il sesto game va a finire in lotta, c’è anche una palla break da salvare, in maniera peraltro egregia con la toscana che quando si tratta di tirare non si fa troppi problemi. E poi arriva il 5-1 con un’altra bella iniziativa della neo top ten in singolare. Il tutto sotto la viva approvazione di Pablo Lozano, una vita al fianco di Errani. Bastano pochi minuti, pochi altri minuti, e il 6-1 è realtà. Con un’altra finale che arriva in casa Italia.

Per le due azzurre il dato delle due ore e un minuto che spiega tutto è semplice, ed è uno: 17-19 per vincenti-errori gratuiti, mentre tra Kostyuk e Ruse si conta un 41-51, con numeri andati in crescendo per i secondi sui primi. Sara Errani giocherà domenica la propria nona finale Slam di specialità; ne ha vinte cinque, di cui una a Parigi nel 2012. Insieme a Roberta Vinci, va ricordato, ha conquistato il Career Grand Slam. Per Jasmine Paolini, invece, si tratta della prima volta assoluta. E, come la sua compagna di doppio, fa la stessa impresa che toccò a lei nel 2012: arrivare in finale nell’ultima e nell’altra specialità.

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