Scherma
Italia ancora Regina d’Europa nella scherma. Trionfo nel medagliere, unica nazione in doppia cifra
Basilea è stata l’ultima tappa di un lungo cammino che tra praticamente un mese porterà a Parigi. Le Olimpiadi 2024 sono ormai imminenti e la scherma italiana ci arriva con l’ambizione di essere la protagonista principale sulle pedane francesi, proprio come lo è stata in questa settimana agli Europei. Per la terza edizione consecutiva l’Italia ha vinto il medagliere ed è stata anche l’unica nazione ad essere andata in doppia cifra nel conteggio totale delle medaglie.
La regina della manifestazione continentale è anche colei che porterà il Tricolore durante la cerimonia d’apertura. Un momento davvero magico quello che sta vivendo Arianna Errigo, tornata sul tetto d’Europa individualmente dopo quella doppietta nel 2016 e 2017. Alla lombarda manca una sola cosa nella sua straordinaria bacheca ed è proprio il titolo olimpico, che cercherà assolutamente di conquistare in quel di Parigi.
Errigo ha poi concesso il bis d’oro con la squadra. Il quartetto composto proprio dalla monzese e da Martina Favaretto, Alice Volpi e Francesca Palumbo ha dimostrato di essere di un altro livello rispetto a tutta Europa. Umiliata l’Ungheria in semifinale e demolita la Polonia in finale, l’Italia ha sbriciolato la concorrenza e si presenta in Francia con il solo obiettivo di salire sul gradino più alto del podio.
Uscendo un attimo dal fioretto, c’è un’altra squadra che fa davvero ben sperare in vista dell’appuntamento olimpico ed è quella della spada femminile. Diciassette anni dopo, Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria hanno riportato in Italia il titolo europeo a squadre. La conferma della bontà di un quartetto che è cresciuto tantissimo nelle ultime stagioni, portandosi ai vertici mondiali e che può davvero sognare tra qualche settimana sulle pedane dei Giochi.
Il ritorno al fioretto è immediato, visto che Tommaso Marini, dopo l’oro iridato a Milano, si è messo al collo anche quello europeo a Basilea. Una finale tutta italiana, dove il marchigiano ha superato il compagno di squadra Alessio Foconi. Il nativo di Jesi è assolutamente una delle punte di diamante della scherma nostrana ed ora l’obiettivo è quello di cercare una tripletta d’oro che solo ai più grandi è riuscita.
Sono cinque le medaglie d’oro vinte dall’Italia in questi Europei e l’ultima da raccontare è forse quella più inaspettata, anche per tutto quello che poi si è creato attorno. Una giornata memorabile per la sciabola azzurra con uno straordinario Michele Gallo sul gradino più alto del podio e con vicino a lui Luca Curatoli e Luigi Samele a completare una tripletta storica.
Prima di passare alle noti dolenti, che ci sono state nonostante un Europeo di tale portata per l’Italia, bisogna assolutamente citare l’argento a squadre degli spadisti, con un quartetto che si conferma nei grandi appuntamenti dopo l’oro mondiale. Poi anche il bronzo di Alberta Santuccio in una giornata anche sfortunata per le azzurre, visto che ben tre loro si sono trovate nello stesso quadrante. La siciliana, però, dimostra i progressi fatti in queste ultime due stagioni e attenzione a Parigi anche ad una Giulia Rizzi che può davvero piazzare il colpo giusto.
Una medaglia è arrivata anche dai fiorettisti ed è pur sempre un bronzo europeo, ma comunque c’è un po’ di amarezza, delusione per il risultato finale. La rimonta subita in semifinale dall’Ungheria con un blackout improvviso è un campanello d’allarme comunque significativo, perchè va a sommarsi a quello già avuto l’anno scorso ai Mondiali nei quarti contro Hong Kong. A Parigi servirà essere perfetti per arrivare al titolo olimpico.
Dalla tripletta individuale al mancato podio nella prova a squadre. Poteva davvero essere l’Europeo degli sciabolatori ed invece il quartetto azzurro ha mostrato ancora quelle fragilità che si sono viste spesse negli ultimi due anni. Un rendimento altalenante e che proietta gli azzurri alle Olimpiadi con molte incognite. Certo il non essere favoriti e il non avere pressioni potrebbe aiutare un gruppo che comunque ha tutte le qualità per potersi prendere il podio.
L’unica arma a non aver raccolto nulla in quel di Basilea è stata la sciabola femminile. Michela Battiston si è spinta fino ai quarti di finale nell’individuale, ma è davvero troppo poco per definire positiva la spedizione delle sciabolatrici azzurre, eliminate subito nella prova a squadre da una Spagna che si presenta come una delle nazioni più interessanti nel prossimo quadriennio olimpico. Le azzurre è da molto tempo che stanno facendo grande fatica e serve un repentino cambio di rotta, non solo tecnica, ma soprattutto di convinzione e fiducia nei propri mezzi, che qualche passo falso di troppo ha minato in questi anni.