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Roland Garros

Jasmine Paolini consapevole del suo percorso: “L’approccio è non darsi per vinta contro nessuno”

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Jasmine Paolini
Paolini / LaPresse

Una nuova consapevolezza. Il 2024 è senza dubbio il miglior anno della carriera di Jasmine Paolini. La toscana quest’oggi ha raggiunto per la prima volta in carriera i quarti di finale del Roland Garros, facendo meglio a livello Slam di quanto aveva ottenuto agli Australian Open, dove si era spinta negli ottavi. L’affermazione contro la russa Elina Avanesjan per 4-6 6-0 6-1 non è stata semplice come potrebbe lasciar presagire il punteggio.

Jasmine infatti ha avuto un primo set molto difficile, ma poi ha reagito: “Oggi è stata dura. Sono entrata in campo che ero 40-15 sopra e poi ho perso quel game e questo mi ha messo un po’ di insicurezza. Ho iniziato ad essere nervosa, perché 1-0, 2-0, 3-0, sbagliavo tanto e non riuscivo a colpire bene. Piano piano sono rientrata nel primo set, e penso che la cosa mi abbia aiutato anche nel secondo, dove sono partita subito bene, anche se i primi game sono stati veramente duri. Un po’ ero nervosa e non volevo fare l’errore dell’Australia, dove quando sono scesa in campo ero un po’ spaesata“, ha ammesso l’azzurra.

Il sole ha fatto capolino quest’oggi, dopo la pioggia dei giorni scorsi: “Con queste condizioni diverse rispetto alle altre volte, la palla mi scappava un pochino e mi tornava tante volte perché lei difende benissimo. All’inizio ero spaesata e non trovavo una soluzione. Mi disorientavo, tiravo il lungolinea quando non dovevo ad esempio. Poi mi sono riconcentrata mentalmente, cercando di essere più lucida ed ordinata, cambiando quando era il momento di farlo e giocando la palla corta, perché lei stava sempre dietro, spingendo invece nel momento giusto“.

Un riscontro che viene da lontano, frutto di un grande lavoro fatto con il suo tecnico Renzo Furlan: “Ora mi sento una tennista più completa, però tanto deriva dal fatto che ora credo di più in me stessa, e non mi do per vinta prima di scendere in campo. Questo è avvenuto match dopo match, quando ho iniziato a far partita con le top player. Step by step abbiamo migliorato anche aspetti dentro il campo, ma quello più importante è stato il credere di poter giocare a questo livello“.

Nei quarti di finale ci sarà per il difficile ostacolo rappresentato da Elena Rybakina: “Con lei che tira forte sarà difficile fare le palle corte. La chiave sarà tirare lungo, perché più lungo giochi e più la palla ti torna più corta e comoda, in teoria. Dovrò cercare di rispondere il più possibile e mandare la palla lunga tante volte, altrimenti inizio a correre io e non va bene. Sicuramente succederà, perché serve benissimo. Cercherò di spingere e, appena posso, di farla muovere“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

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