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Jasmine Paolini mai così in alto: supera in rimonta Avanesyan ed è ai quarti al Roland Garros!

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Paolini / LaPresse

Jasmine Paolini è ai quarti di finale del Roland Garros 2024. Per la prima volta in carriera la toscana raggiunge le migliori otto in uno Slam, battendo per 4-6 6-0 6-1 la russa Elina Avanesyan in una vera e propria partita dai due volti, quella dei primi quattro game del set d’apertura e quella restante. Ora la numero 1 azzurra, che si trova vicino al best ranking (13° posto virtuale, la miglior classifica è di dodicesima), dovrà vedersela con la kazaka Elena Rybakina, parte ormai di un consesso di Big Four che si sta imponendo in maniera netta in questa fase storica del tennis femminile. Ancor più le sorride la Race, dove a meno di improbabili ribaltoni a fine torneo almeno il settimo posto se l’è guadagnato (in altre parole, resta vivo il sogno Finals). E dopo 2011 e 2020 l’Italia torna ad avere rappresentanti ai quarti sia tra gli uomini che tra le donne. Il fattore Ja, con Jannik Sinner e Jasmine Paolini, declinato all’italiana.

C’è tanta, tantissima tensione all’inizio nel tennis di Paolini: diversi gli errori gratuiti che subito le costano la battuta. La toscana, in partita, non c’è, e nei primi tre game assomma non meno di otto errori gratuiti (e un doppio fallo), il che porta Avanesyan al 3-0 con due break di vantaggio. Una chance l’azzurra l’ha nel quarto game sullo 0-30, ma ricomincia la sequela degli errori ed è 4-0 per la russa. In qualche modo, e salvando una palla del 5-0, Paolini riesce a sbloccarsi e, sullo slancio, a trovare un parziale recupero dello svantaggio. solo che non trova costanza e finisce di nuovo sotto di due break (per quanto in questo caso anche l’Avanesyan faccia attivamente gioco). La russa, però, sul 5-2 40-15 smarrisce completamente la via e regala di nuovo il controbreak. Segue il miglior game della partita, che Jasmine riesce a portare a casa dopo aver finalmente ritrovato più fiducia nel gioco e nei colpi, ora molto più penetranti. Non si completa però il recupero, perché Avanesyan vince a 15 il decimo game e il set.

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Il secondo parziale sembra aprirsi sotto un’altra musica: arrivano sull’1-0 Paolini due palle break a favore della toscana, che però commette tre errori in fila. La lotta, però, prosegue sul filo e, alla settima chance e dopo un mix di buone cose di Avanesyan e banali errori della toscana, è la russa a tirare in rete il dritto dopo il servizio: 2-0 per Jasmine. Si tratta dell’inizio di una situazione dominante per la toscana, che comincia a macinare gioco in maniera più continua e convinta, mostrando l’effettivo (attuale) differenziale esistente tra le due giocatrici. In campo inizia a esserci soltanto la numero 1 azzurra, che pezzo dopo pezzo costruisce un 6-0 di capitale importanza.

A quel punto Avanesyan decide di andare al bagno, facendo peraltro passare parecchio tempo. L’iniziale obiettivo le riesce, cioè disunire Paolini, che infatti cede subito la battuta a zero, solo che stavolta il controbreak c’è ed è immediato. E, in breve, la fiducia dell’azzurra continua a rimanere elevata. I colpi entrano bene, in particolare il dritto è un piacere vederlo andare e anche la manovra, in linea generale, diventa un problema per Avanesyan, con la russa che mostra tutti i propri limiti per costanza e movimento. I game consecutivi diventano così quattro. Anzi, cinque, perché il terzo break arriva con due dritti lungolinea in spinta che portano Paolini a servire per chiudere. La russa gioca a braccio più sciolto e sale 15-40, solo che dall’altra parte i regali non arrivano più, anzi giungono scambi gestiti molto bene. In particolare, Jasmine va a giocare un gran dritto per procurarsi il match point. Avanesyan non molla, con un ottimo rovescio lungolinea, ma alla seconda chance l’italiana può finalmente gioire.

Il dato vincenti-errori gratuiti di Paolini, 29-45, è fondamentalmente inficiato dall’elevatissima dose di palle sbagliate nel set d’apertura (23 in quel caso, contro le 22 negli altri due parziali). Per Avanesyan 9-34, a conferma di una poca consistenza prontamente sfruttata dall’azzurra una volta liberatasi della tensione di inizio match.

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