Atletica
La Torre esalta Italia: “Tamberi rock, Fabbri ha preso a pallate il muro di Berlino, Tortu può andare sotto i 20”
L’Italia sta per archiviare i migliori Europei di atletica della sua storia. Quando manca ancora la sessione di questa sera, con le attesissime staffette e Larissa Iapichino (senza dimenticarsi dei 1500 maschili), il Bel Paese ha conquistato venti medaglie (di cui dieci d’oro): demolito il record di podi e di punti, primo posto nel medagliere. In seno alla Fidal si è già fatto un bilancio della rassegna continentale andata in scena allo Stadio Olimpico di Roma e il DT Antonio La Torre ha dimostrato tutto il suo entusiasmo in conferenza stampa.
Il Professore si è lasciato andare: “La cosa che più conta è stato far vivere lo stesso spirito della vittoria nell’Europeo a squadre di un anno fa. Questa Italia non è più solo figlia della ‘Generazione Tokyo’: Lorenzo Simonelli e il suo formidabile 13.05 sui 110 ostacoli sono il simbolo della ‘new wave’ azzurra, con un’età media molto giovane e per questo ringrazio Tonino Andreozzi e tutto lo staff che lavora con le squadre under. Calcolando le staffette, circa il 50 per cento di chi ha gareggiato all’Olimpico è arrivato in finale: la parola-chiave è ‘consistenza’, testimoniata anche dal fatto che, delle 25-28 potenzialità da medaglia di cui facevo cenno giovedì scorso alla vigilia, già venti si sono tramutate effettivamente in podi“.
Antonio La Torre si è soffermato anche su Gianmarco Tamberi dopo lo show di ieri: “Se avesse chiesto 2,40 mi sarei precipitato in pedana a fermarlo. Ieri abbiamo visto un Gimbo rock, con il bisogno di sentirsi con le spalle al muro e di assorbire l’energia dal pubblico: il 2,37 è un chiaro messaggio verso la Torre Eiffel. Gianmarco è un atleta in grado di estrarre dal suo sistema nervoso qualcosa che non ci siamo ancora riusciti a spiegare“.
Il Direttore Tecnico ha parlato anche di altri big: “Leonardo Fabbri in questo 2024 ha fatto qualcosa di storico: ha preso a ‘pallate’ il muro di Berlino dando l’impressione che un momento storico con tanti chiaroscuri possa essere finalmente chiuso. Luca Sito sui 400 ha corso per vincere e per me ha fatto benissimo. Filippo Tortu? Il confronto con Salvino, coach e papà, è sempre stato improntato sulla schiettezza: la semifinale corsa in 20.14 mi è tornata a dare la sensazione di potenzialità sub-20 secondi. Mattia Furlani ha 19 anni ma sembra un veterano. Alessandro Sibilio è un altro leader di questa Nazionale. Anna Bongiorni ha mostrato grandissima intelligenza nel gestire il secondo cambio con l’infortunio di Dalia Kaddari. In generale chi approda in Nazionale cresce con una nuova mentalità: Arianna De Masi è il simbolo di chi entra dalla porta principale senza timori reverenziali“.
Inevitabile parlare delle Olimpiadi di Parigi 2024, ormai lontane meno di due mesi: “Parigi sarà un altro sport, un’altra storia: questo non dobbiamo mai dimenticarlo. Sarà importante non disperdere tutte le sensazioni vissute qui e seguire l’elettricità e l’energia di Gimbo Tamberi, ma sarà ancora più importante stare con i piedi per terra. Per i Giochi dovremo fare delle scelte: a Roma abbiamo di fatto qualificato la 4×400 mista, sulla quale sicuramente faremo alcuni ragionamenti in ottica olimpica. I Trials Usa ci faranno riportare l’attenzione sul tasso di competitività che occorrerà a Parigi e che sarà ovviamente altissimo: servirà un salto di qualità di quegli atleti che hanno vissuto una prima ribalta internazionale qui a Roma”.
A livello di aggiornamenti sul piano sanitario, il DT ha dato un paio di notizie: “Massimo Stano ha svolto ieri un test estremamente importante in raduno a Roccaraso. Dalia Kaddari ha invece avuto un lieve stiramento nella batteria della 4×100. Per i maratoneti ci saranno solo eventuali gare su distanze brevi e lavoreranno in quota. Fabbri tornerà ad allenarsi per un periodo a Schio per inseguire i 23 metri. Per Marcell Jacobs, per i saltatori e in generale per quasi tutti ci saranno gare di verifica”.