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Formula 1

Leclerc e Sainz bisticciano tra loro al Montmeló, ma la Ferrari è quarta forza in pista

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Charles Leclerc

Una prestazione tra dubbi e perplessità. La tappa del Mondiale 2024 di F1 di Barcellona doveva essere indicativa del valore delle varie monoposto impegnate nel campionato della massima categoria dell’automobilismo. L’affermazione dell’olandese Max Verstappen su Red Bull ha dato una conferma delle straordinarie capacità del pilota, perché la RB20 non sembra più essere il riferimento indiscusso.

Quanto fatto dalla McLaren nelle qualifiche con Lando Norris e nella seconda parte del GP catalano dal britannico sono delle chiare evidenze. Altrettanto lampante è il fatto che la Ferrari non abbia ottenuto i riscontri in pista che sperava. A Maranello hanno deciso di anticipare alcuni aggiornamenti che avrebbero dovuto fare la loro comparsa a Silverstone.

Si è tentato una sorta di all-in, ma le criticità della SF-24 restano nelle curve lunghe di media/alta velocità. E così desta sensazione che dall’eventualità di contrastare la Red Bull si sia passati al ruolo di quarta forza in pista sul circuito iberico. Il quinto e sesto posto di Charles Leclerc e di Carlos Sainz danno questa indicazione. Inoltre, per non farsi mancare niente, il bisticcio tra i piloti.

Non corretta e non giusta la manovra di Sainz in quel momento. Dopo il briefing sapevamo di dover salvare la gomma, soprattutto nell’ultima curva. A quel giro io l’ho fatto, lui no e mi ha passato alla fine del rettilineo. È andata così, ma era un rischio che non andava preso. Purtroppo mi ha danneggiato l’ala anteriore a sinistra. Parleremo nel team, alla fine è costato una posizione“, le parole di Charles, in riferimento al sorpasso subìto dal compagno di squadra.

E Sainz ha risposto: “Non capisco di cosa si lamenti, avevamo la soft nuova e dovevamo attaccare Mercedes. Non posso stare dietro di lui tutta la vita“. La stampa spagnola ha aumentato il carico del contraddittorio dialettico, sostenendo che sia stato per primo Charles ad alimentare certe divisioni nella squadra. Non un bel clima, quindi, per una scuderia che voleva rilanciare le proprie quotazioni.