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Monaco verso le Olimpiadi: “Musetti outsider per la medaglia a Parigi 2024”

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Lorenzo Musetti
Musetti / LaPresse

L’ennesima vittoria in rimonta della carriera di Novak Djokovic (questa volta contro l’argentino Francisco Cerundolo) ha caratterizzato la giornata di ieri al Roland Garros 2024, oltre al passaggio dell’azzurra Jasmine Paolini ai quarti di finale del Major parigino. Di questo e di tanto altro si è parlato nella puntata odierna di TennisMania Speciale Roland Garros, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport) e Massimiliano Ambesi (giornalista e commentatore di Eurosport).

Monaco ha esordito commentando le differenze tra le ultime due partite vinte da Djokovic al quinto set: “La distanza principale è che Musetti ha giocato contro un giocatore integro, Cerundolo contro un giocatore in grande difficoltà fisica. Questa è la differenza sostanziale, e l’argentino è stato assolutamente non all’altezza nel momento in cui bastava veramente far correre in avanti Djokovic, cioè nel momento cruciale del quarto set, tatticamente di capire come giocare con tutte le difficoltà dell’essere vicino a un’impresa eccetera e l’aura di Djokovic. Tutto verissimo però insomma, un giocatore che già da qualche stagione è intorno alla 20ma posizione del mondo ti aspetti che un’occasione così la colga. Poi sulle qualità di lottatore di Djokovic ormai si potrebbe scrivere un volume, neanche un libro. Separiamo la grandezza di Djokovic, cui ha dato un’altra dimostrazione anche ieri, dall’ingenuità piuttosto palese di Cerundolo nel non riuscire a chiudere la partita. Per me avanti un break nel quarto la partita è finita, e quando lo riprende nel quinto deve mettere le mani sulla partita. Stai giocando contro un Djokovic straordinario, ammirevole e tutto quello che vuoi, ma era un Djokovic al 70% a dirla grossa e quindi devi vincere. I demeriti di Cerundolo sono molto molto pesanti“.

Su tutto quello che ha fatto Djokovic, ieri ne abbiamo fatto un trattato sui mezzucci e sul quanto siano leciti o illeciti. In quasi tutte le partite più belle e storiche che ricordo c’è stato qualche episodio, qualche momento, qualche giocatore che a un certo punto piuttosto che arrendersi si è attaccato anche a cose che erano veramente al limite del regolamento. Noi non sapremo mai l’entità del problema di Djokovic, però vinci 6-1 il primo, che motivo hai di inventarti un problema fisico? Poi che lui sia molto teatrale, che lui ci marci, ma questo fa parte del gioco. Ha preso degli insulti… Il problema è che poi non si parla più di tennis, si parla esclusivamente di ‘quello è un buffone, il solito buffone’. Ragazzi, ma stiamo parlando del più grande atleta della storia. Partiamo da una base di rispetto quando parliamo di Djokovic, poi discutiamo del fatto che ti stia simpatico o antipatico, elemento che nella storia dello sport vale zero. Qua invece sembra che ormai l’unica discriminante per giudicare un atleta sia la simpatia. Ma dove sta il concorso di simpatia? Ma avete presente quante doti, quanta intelligenza e anche quanta furbizia, che fa parte dello sport della notte dei tempi, ha messo in campo ieri Djokovic per portare a casa quella partita (nell’ingenuità di Cerundolo)? Vogliamo apprezzare questi momenti, invece che andare col fucile puntato? La partita la porta a casa chi ha più voglia di vincere, chi ha più furbizia e scaltrezza. Queste sono doti di un atleta. Quante volte abbiamo rimproverato a Sinner che non ha fermato il gioco con Tsitsipas, che si è fatto fregare da Tiafoe? Fa parte del bagaglio di un atleta questa roba qui. Djokovic le ha viste tutte. Poi nel momento in cui quel filo lo superi e vai in una cosa che è oltre il regolamento, c’è un arbitro che ti sanziona. Ma lui non è andato oltre nessun regolamento“, prosegue il commentatore tecnico di Eurosport.

Sempre su Djokovic ha aggiunto: “Metterei l’accento su un uomo di 37 anni che ha vinto e stravinto tutto, che in meno di 48 ore è stato in campo 10 ore contro dei ragazzi molto più giovani di lui, e alla fine uno l’ha battuto di tennis e di fisico, e l’altro l’ha battuto di scaltrezza e di furbizia. Questo è lo sport, l’altro è stato molto ingenuo. 10 ore in campo. Io al tempo stesso credo che lui non abbia nessuna chance di vincere questo torneo, a meno che non torni almeno quello di Musetti, anche se non penso basti, perché Ruud, probabilmente Zverev e uno tra Sinner e Alcaraz, dopo 10 ore allora lì allora lì entreremmo veramente in un’impresa. Se dovesse succedere però tutti questi giovani campioni dovranno darsi una bella tirata d’orecchie, perché questo Djokovic per quanto ammirevole non è un giocatore che può vincere questo torneo secondo me, vedendo il tabellone allineato ai quarti di finale e tutto quello che è successo prima. Ruud non ci ha convinto al massimo, però può star lì 4-5 ore più o meno alla stessa intensità e ha un diritto che ti fa fare i chilometri. Per come arriva a questo quarto di finale dopo aver battuto per la prima volta Djokovic a Montecarlo, quindi sfatando il tabù, lui non può dopo due finali consecutive a Parigi perdere con questo Djokovic. È nettamente favorito. Poi se il serbo domani si ripresenta al meglio e si reinventa una prestazione monstre… La logica, anche al netto della grandezza e delle risorse di Djokovic, mi dice che la sua corsa è finita qui“.

Sulle possibili prospettive di Lorenzo Musetti verso il torneo olimpico a Parigi: “Sono giorni che vado avanti dicendo che Musetti prima o poi vincerà il Roland Garros o avrà chance di vincerlo, figuriamoci se non penso che possa avere delle chance alle Olimpiadi in un contesto però molto diverso. A Parigi probabilmente non hai i tuoi allenatori, sei in un contesto diverso, lui abbiamo detto che ha bisogno di essere seguito ed incoraggiato in quella maniera lì. Vediamo, è uno di quelli che subito dopo i favoriti secondo me viene come possibile outsider“.

Sul percorso di Jasmine Paolini al Roland Garros e sulle sue chance contro Rybakina ai quarti: Delle big4 Rybakina è quella che potrebbe lasciarti un po’ più chance. Io vedo un picco di forma di Paolini abbastanza verso il basso. Ha approfittato bene di un tabellone parecchio favorevole, però non è la Paolini di qualche settimana fa o di qualche mese fa. Molti alti e bassi, molta fretta, molto nervosismo, che poi riesce però rispetto alle scorse stagioni in qualche modo a gestire e a vincere le partite che deve vincere, perché appunto ha vinto delle partite che doveva vincere. I parziali con Andreescu e con Avanesyan sono lì da vedere. Ha poche chance perché l’altra a livello di potenza e di colpi a inizio gioco la sovrasta, però Rybakina è anche una giocatrice che gioca un tennis molto delicato e che può anche incappare nella giornata negativa. Paolini adesso, sapendo di non essere proprio al top del top e aver giocato tantissimo, arriva ai quarti a Parigi e può giocare veramente una partita a cuor leggero e a braccio sciolto e vedere cosa salta fuori. Non ha nessun tipo di responsabilità in quella partita, quindi penso vedremo una miglior versione di Paolini domani, nonostante la forza dell’avversaria, rispetto a quello che abbiamo visto fino adesso, che non mi ha entusiasmato“.

VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA

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