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Nuoto artistico, l’Italia scopre Filippo Pelati a Belgrado. Minisini insoddisfatto

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Pelati Rizea Pasquale Mesiano / DBM / Deepbluemedia.eu

Tempo di bilanci in casa Italia al termine degli Europei di nuoto artistico a Belgrado. Nella piscina dello Sports Centre Milan Gale Muškatirovic, la rassegna continentale è stata inevitabilmente condizionata dalla vicinanza alle Olimpiadi di Parigi 2024. Per quanto concerne la squadra tricolore, Patrizia Giallombardo ha puntato su un mix di esperienza e gioventù, perfettamente sintetizzata da Giorgio Minisini e Filippo Pelati.

Voleva essere una competizione dal sapor di riscatto per il Golden Boy. Minisini aveva dovuto accettare l’esclusione di Giallombardo dalla squadra che sarà ai nastri di partenza della manifestazione a Cinque Cerchi. L’assenza nel programma olimpico del doppio misto tecnico e libero e delle routine del singolo maschile aveva portato il Direttore tecnico a prendere delle decisioni non semplici.

L’azzurro, però, non ha avuto quella soddisfazioni che tanto desiderava, non riconfermando gli ori di Roma nel singolo che si aspettava. Il cambiamento regolamentare in fatto di giudizio e l’incubo dei base mark hanno condizionato l’incedere di Minisini in acqua. Alla fine della fiera, sono arrivati un bronzo nel tecnico e un argento nel libero, con un retrogusto decisamente amaro.

Non so cosa dire, sono certamente deluso dal risultato – ha detto Minisini nelle parole raccolte dalla FIN- Quello che a me è sempre piaciuto dello sport è che tutti danno il massimo e poi c’è chi fa bene e chi meno bene ma adesso, indipendente da ciò che hai fatto, devi fare i conti con i base mark. Sono super contento di vedere quanto stia crescendo il movimento del nuoto artistico maschile, però ritengo che occorrerebbe anche un parametro più chiaro su cui basarsi per capire veramente cosa facciamo in acqua“, ha aggiunto l’atleta nostrano.

Tuttavia, l’Italia ha chiuso la propria esperienza con 4 argenti e 3 bronzi e un contributo rilevante l’ha dato un 17enne, nativo di Ferrara, che potrebbe far parlare di sé. Ci si riferisce al citato Filippo Pelati, capace di conquistare due medaglie d’argento nelle due routine del doppio misto (il tecnico con Sarah Maria Rizea, mentre il libero con Flaminia Vernice). Un atleta giovanissimo, già messosi in evidenza a livello giovanile con un oro nel solo libero dei Mondiali giovanili di Atene (Grecia) dell’anno scorso e un’affermazione nella medesima specialità agli Eurojunior di Funchal (Portogallo) della stagione passata.

Giovanna Burlando, tecnico della Nazionale, l’ha descritto come un ragazzo che impara in fretta, soprattutto quando commette errori nelle sue esecuzioni. Una continua ricerca della perfezione che sicuramente può creare una buona base per il futuro.

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